Procedendo in ordine temporale, il primo colpo di scena è arrivato da Team Russia, costretto al ritiro a causa della mancanza di fondi necessari per proseguire la campagna. Le casse del consorzio di Oleg Zherebtsov necessitano infatti di almeno due milioni di euro per permettere il ritorno in gara del VoR 70 comandato da Andreas Hanakamp che, nel frattempo, ha lasciato Singapore alla volta di Città del Capo, da cui raggiungerà Rio de Janeiro con la speranza di riunirsi agli altri sette sfidanti nelle tappe successive.
Tutto ancora da chiarire, invece, il capitolo proteste. Domani la giuria si pronuncerà su tre questioni scottanti. La più importante riguarda Ericsson 4, la barca che finora ha dominato la competizione, accusata dagli stazzatori James Dodd e Nick Nicholson di avere sostituito la sezione di prua al termine del primo trasferimento senza essersi sottoposta a nuove verifiche di stazza. Da sciogliere saranno anche i nodi riguardanti Ericsson 3, protestato da Telefonica Blue per una manovra scorretta nelle fasi d’arrivo a Singapore e dalla giuria stessa per non aver rispettato la distanza di sicurezza dallo Sri Lanka imposta dal regolamento.
Tra tante incertezze, di certo nel team scandinavo c’è soltanto la defezione dello skipper Anders Lewander per il prossimo trasferimento d’altura. Il velista svedese, vittima di un infortunio al ginocchio, sarà sostituito da Magnus Olsson che, con sessanta anni e sette edizioni di Volvo Ocean Race alle spalle, prenderà per la prima volta il comando di un equipaggio in questa competizione.
“Anders ci mancherà – ha dichiarato – ma un buon team deve essere pronto a sostituire chiunque. Penso che saremo ugualmente competitivi e mi auguro che Lewander si rimetta in sesto il prima possibile per tornare in regata con noi”.
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