Burrasca in Corsica 2022: il racconto di un armatore a bordo di un Dufour 430
ARTICOLO
dalla Redazione
21/08/25
Tempo di lettura: 3 minuti
I venti durante la burrasca che colpi la costa nord occidentale della Corsica arrivarono a superare i 100 nodi. Resistere non fu facile, ma la maggioranza delle barche ce la fece
Il 18 agosto 2022 una burrasca colpì la Corsica con raffiche oltre 100 nodi. In questo articolo la storia di chi l'ha vissuta. Un articolo dal quale c'è molto da imparare.
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Questo è il racconto di Lorenzo, armatore di un Dufour 430 con il quale ha vissuto l’incubo della burrasca del 18 agosto 2022 in Corsica. Un’esperienza estrema che ha messo alla prova la barca, l’equipaggio e la sua capacità di gestire l’imprevisto.
Ero arrivato nella rada di Saint Florent il 17 agosto. In barca, un Dufour 430 del 2019, c’erano mia moglie e mia figlia di 16 anni, che era appena tornata da un corso di vela di due settimane. C’era un leggero vento da sud di una decina di nodi che rendeva la permanenza in rada particolarmente piacevole. La sera, prima di andare a dormire, controllo il meteo e vedo che per il giorno dopo è previsto un innalzamento del vento che tenderà a girare verso maestrale.
Saint Florent è scoperta a maestrale e se questo spira forte rischia di diventare una trappola, quindi decido che il giorno dopo ci saremmo spostati. Ma il vento arriva prima: raffiche in aumento fino a 54 nodi trasformano in pochi minuti la rada in un inferno. L’
tra i 45 e i 50 nodi. Nel tentativo di alleggerire la linea d’ancoraggio, accendo il motore e cerco di resistere. Alla fine, un movimento violento spezza la cima di 20 mm e mi ritrovo senza ancora in piena tempesta. Limmagine si riferisce a un altra forte burrasca, quella di Formentera 2024 Niente ancora e niente porto “Non ho l’ancora di rispetto – penso – sono fregato”. La rada è sferzata da 50 nodi, le barche cominciano a perdere gli ancoraggi. Chiamo il marina di Saint Florent e poi quello di Macinaggio, ma entrambi non possono accogliermi. Intanto il vento inizia a calare, ma senza un’ancora non ho possibilità di fermarmi. Chiamo diversi shipchandler della zona, ma catene e ancore sembrano introvabili. Sulla rotta del ritorno Sono a metà vacanza, ma non ho alternative. Mia moglie vuole rientrare, mia figlia vive l’avventura con leggerezza. Decido di tornare a casa: La Spezia, cento miglia di mare con onda formata. Dopo sedici ore di sballottamenti entriamo in porto. Mettere i piedi a terra porta sollievo, è il momento della riflessione. L’ancora di rispetto Dopo un’avventura del genere, la lezione è chiara: avere sempre una seconda linea di ancoraggio. Comprerò un’ancora
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