Excess 14 in video, il catamarano nato per correre1

Il nuovo modello della Excess consolida la fama del giovanissimo cantiere per la velocità delle sue barche. Molti appassionati di vela dopo aver veleggiato per anni su dei monoscafi, attratti dalle comodità che offre un catamarano, pensano di fare il grande passo e acquistare un multiscafo. Tra questi molti ci rinunciano perché preoccupati di dover abbandonare il piacere di veleggiare, ecco perché l’Excess 14 potrebbe essere la soluzione ideale. Le performance dell’Excess 14 Cominciamo dalla parte più interessante di questa barca, le sue performance. In una stupenda giornata di luglio abbiamo provato il multiscafo nello scenario di Ponza e Palmarola con vento generoso anche se altalenante, 16 – 20 nodi di Maestrale. La mattina, quando il vento ancora non si è alzato, mandiamo a riva tutta randa e code zero. Ci sono circa 12 nodi e la barca cammina che è un piacere. Al riscaldarsi dell’aria il vento rinforza e verso l’ora di pranzo è intorno ai 16 nodi. Un po’ imprudentemente continuiamo a tenere a riva il code 0 e sugli strumenti della barca appaiono numeri molto interessanti: 11 – 12 nodi, se si è concentrati al timone è più facile vedere qualche numero sopra che sotto i 12 nodi, la scia di poppa è molto decisa e la barca risponde quasi istantaneamente al timone. Nel primissimo pomeriggio il vento sale ancora e raggiunge i 20 nodi, caliamo il code 0, sarebbe un peccato romperlo, e apriamo un fiocco: la barca non sembra accorgersene. Arrivati a 20 nodi gli strumenti riportano il picco di 13,5 nodi, siamo molto contenti anche se non sappiamo che sulla via del ritorno verso Nettuno, con il vento al giardinetto, l’Excess 14 ci farà navigare per diverso tempo sopra i 14 nodi. La scia è impressionante, sembra quella di un motoscafo a motore. Sappiamo che per un catamarano performance 14 nodi non sono una velocità da segnare sui libri di storia, ci sono barche che sono molto più veloci, ma, quando si parla di barche, tutto va rapportato al contesto nel quale ci si muove. L’Excess 14 è un catamarano industriale, costruito in serie. Non ha daggerboard, ma due piccole chiglie fisse ed è laminato con stuoie di vetro e riesina poliuretanica. Il piano di laminazione e l’arredamento tengono conto del peso della barca che, per essere così performante, deve essere leggera. La ricerca del peso contenuto della barca non ha inciso sui volumi interni che, in confronto a un classico catamarano da crociera, è leggermente più piccola in dinette, perché, per ragioni tecniche, la cellula abitativa centrale deve essere più corta e arretrata. In questo quadro, navigare oltre i 14 nodi, è una cosa decisamente entusiasmante. La carena della barca Come si è riusciti ad ottenere questi risultati? Per prima cosa rivolgendosi a chi risultati di questo tipo li ottiene sempre, ovvero lo studio VPLP di Parigi. Sono loro che hanno disegnato la maggior parte dei grandi multiscafi che solcano gli oceani in cerca di record o per partecipare alle regate più rischiose del mondo. VPLP, oltre ad avere un’esperienza e una casistica incredibile, ha anche messo a punto, nel tempo, dei software che aiutano i suoi progettisti ad ottenere il meglio dalle loro carene. Lo studio parigino sa che l’acqua non si comporta allo stesso modo sulla faccia esterna e su quella interna degli scafi. Il tunnel tra i due scafi altera lo scorrimento del fluido e per questo le due facce non possono essere speculari. Così per la prima volta in un catamarano industriale, abbiamo degli scafi asimmetrici che hanno la parte inter¬na dello scafo con linee d’acqua diverse da quelle della parte esterna. Gli scafi hanno un redan piuttosto accentuato che serve a dare maggiore volume interno pur mantenendo carene sottili. Il redan verso poppa si riduce notevolmente perché la carena nella parte interna dello scafo, quella nel tunnel, si allarga. In questo modo la barca ha maggiore portanza e, specialmente di poppa, naviga meglio. La presentazione della barca L’Excess 14 lo potremmo definire un performance cat industriale. La barca è costruita a Bordeaux, nello stesso stabilimento dove si costruiscono i Lagoon sopra i 50 piedi. Il brand Excess appartiene al gruppo Beneteau e condivide con Lagoon alcune strutture e i magazzini. Essendo un performance le reti di prua sono necessariamente più lunghe. Quando un catamarano corre veramente, nel momento in cui scende dall’onda, favorito dalla carena stretta, mette le prue in acqua e l’onda sale. Se ci sono le reti, questa sfoga attraverso le reti, in caso contrario, batte contro lo scafo e, alla lunga, la cosa può causare danni, oltre al fatto che così la barca viene rallentata. Quindi reti lunghe, cellula abitativa arretrata, un assetto decisamente sportivo. Le timonerie sono ai lati, al termine degli scafi. Questa posizione permette di controllare le vele come se si stesse navigando su di un monoscafo e, allo stesso tempo, si può usare la timoneria a frenelli invece che quella idraulica che usano tutti i catamarani da crociera. La differenza non è marginale. La timoneria a frenelli è sensibile, chi timona sente sotto le mani la barca, avverte quando questa tira all’orza o quando si perde e si trova la portanza delle vele. La timoneria idraulica è piatta, non oppone resistenza al variare delle condizioni di navigazione e questo non da la possibilità al timoniere di sentire la barca. Nella zona timoneria troviamo due grandi divanetti alzabili per due persone. Qui il timoniere si siede quando lascia il timone al pilota. Il divanetto si può alzare liberando così il transito alle code degli scafi che fungono anche da spiaggette per il bagno. Le code degli scafi non sono particolarmente profonde, forse si sarebbe potuto fare un po’ di più, ma sul mercato, per barche che hanno queste caratteristiche, non c’è molto di meglio. Il pozzetto è piuttosto grande e ha un’ampia zona divaneria sia lateralmente che sul coronamento. Il tavolo si può abbassare e trasformare in una grande zona relax. Un’altra grande zona relax è data dal grande divano doppia piazza che si trova sulla destra del pozzetto. Sulla tuga ci hanno parlato di una divaneria prendisole che si può istallare, ma noi siamo molto scettici, il boma è bassissimo e pensiamo che questo accessorio si possa usare solo in rada facendo scarrellare completamente la randa da una parte. Gradevole il divanetto di prua che nella barca da noi provata non c’era. Si tratta di un set di cuscini con spalliera alzabile che si posizionano nel grande spazio libero davanti alla finestratura della tuga a prua. A questi si aggiungono due cuscini normali da mettere sulle reti. L’insieme è un angolo piacevole dove passare del tempo a rilassarsi. I cuscini, in navigazione, vanno ritirati. L’attrezzatura di coperta L’attrezzatura di coperta è completa. La randa gode di una lunga rotaia del trasto posta sul coronamento. In questa posizione, classica per i cat performance, il controllo della randa è pieno e veloce e la barca reagisce subito quando si cazza o si lasca la scotta di randa o si scarrella da una parte o dall’altra. Il fiocco è servito da due rotaie che si trovano sulla tuga. In questa posizione i carrelli sono leggermente scomodi da regolare, ma hanno il vantaggio di essere vicini all’asse longitudinale della barca e quindi favorire la bolina. I winch per manovrare le scotte e le drizze sono davanti alle timonerie serviti da una batteria di stopper per parte. Si consiglia di prendere almeno un winch elettrico che serva la drizza della randa, in caso contrario, tirare su tutta la vela è uno sforzo notevole. Il piano velico La superficie velica è abbondante. La randa sviluppa una superficie di 83 metri ed è una square top full butten, mentre il genoa porta 40 metri quadrati. Come abbiamo avuto modo di vedere in navigazione si ha il perfetto compromesso tra spinta, stabilità e sicurezza. Indispensabile avere un buon Code 0, sul depliant questo risulta essere 72 metri quadri. Si consideri che questa barca sopra i 6.7 nodi di reale naviga a vela a una velocità accettabile, già a 10 nodi si muove di bolina larga intorno ai 6-7 nodi con il code 0, quindi le vele vanno scelte con cura e devono essere di ottima qualità. Se si compra una barca come questa, lo si fa per andare a vela. Il motore deve essere il vero mezzo ausiliario. Gli interni del catamarano Gli interni hanno linee estremamente pulite, finiture di buon livello, spazi e volumi adeguati. Notevole la cucina che è veramente molto grande, grande anche il divano che circonda il tavolo. Il tavolo da carteggio si allunga, un elemento interessante, anche se ormai il carteggio non lo usa più nessuno. Molto intelligente c’è parsa l’idea della panchetta che quando è a riposo costituisce l’ultima parte del divano, quella che arriva davanti al tavolo da carteggio e che quando necessario può essere estratta e messa davanti al tavolo realizzando così due sedute supplementari. I layout interni della barca sono particolari. In pratica esiste solo una versione a tre cabine. Cabina dell’armatore in uno scafo, due cabine ospiti nell’altro scafo, tutte con il loro bagno dotato di box doccia. Nella cabina dell’armatore poi c’è a prua una grande cabina armadio, una cabina lunga oltre due metri. In una seconda versione questa può essere trasformata in cabina con due letti a V dove alloggiare due ragazzi. La seconda soluzione ha il suo perché. L’armatore dorme nella sua cabina con i due figli, situazione perfetta. E’ nella versione con la cabina armadio che siamo rimasti un po’ perplessi. La barca a prua ha una cabina del marinaio che, come in tutti i catamarani, è piuttosto piccola. Noi crediamo che la cabina armadio sarebbe potuta essere più piccola per rendere più grande la cabina del marinaio e, al limite, dargli anche un bagno. Sono molti gli armatori che portano a bordo un aiuto e non tutti amano farlo dormire per diverse settimane in un posto troppo angusto. Le nostre conclusioni sull’Excess 14 In conclusione possiamo dire di essere pianamente soddisfatti della barca. L’Excess 14 è una barca che ha molte qualità: veloce, reattiva, divertente con spazi e volumi che si cercano in un catamarano. Le poche cose che abbiamo notato che non ci sono piaciute sono marginali e non possono incidere sul giudizio finale che per noi è del tutto positivo.

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Le performance dell’Excess 14

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