lunedì 29 dicembre 2025
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La storia dei Sun Odyssey: l’evoluzione della crociera a vela secondo Jeanneau

Il Sun Odyssey 440, modello che introdusse le rampe che dal pozzetto portavano al piano di coperta
Il Sun Odyssey 440, modello che introdusse le rampe che dal pozzetto portavano al piano di coperta

La storia dei Sun Odyssey racconta come Jeanneau ha reso la vela più accessibile, accompagnando per oltre trent’anni l’evoluzione della crociera moderna.

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Quando si parla di barche a vela da crociera prodotte in grande serie, il nome Sun Odyssey occupa un posto particolare. Non tanto per un singolo modello iconico, quanto per la capacità di Jeanneau di costruire, nel tempo, una gamma coerente, riconoscibile e capace di adattarsi all’evoluzione del modo di andare in barca. La storia dei Sun Odyssey è quella di una gamma che nasce per rendere la vela più accessibile e che, senza strappi o rivoluzioni improvvise, accompagna l’evoluzione della crociera moderna per oltre tre decenni.

Insieme alla gamma Oceanis di Beneteau, i Sun Odyssey hanno rappresentato il ponte per il passaggio dalla vela intesa come sport di élite a un modo di vivere le vacanze in mare accessibile a un pubblico molto più ampio.

La nascita della gamma Sun Odyssey

La denominazione Sun Odyssey compare alla fine degli anni Ottanta, in una fase in cui Jeanneau sta consolidando il proprio ruolo tra i grandi cantieri industriali europei. È il 1989 quando il cantiere avvia ufficialmente questa famiglia di cruiser, pensata per un pubblico ampio: armatori privati, scuole vela e, progressivamente, un mercato charter in forte crescita.

Il Sun Odyssey 36, uno dei primi modelli della gamma Sun Odyssey, inizio costruzione 1990, fine costruzione 1995
Il Sun Odyssey 36, uno dei primi modelli della gamma Sun Odyssey, inizio costruzione 1990, fine costruzione 1995

L’obiettivo è chiaro fin dall’inizio: barche equilibrate, facili da condurre, con interni razionali e un rapporto qualità-prezzo competitivo.

Nei primi anni Novanta i Sun Odyssey riflettono un’impostazione ancora fortemente legata alla cultura progettuale dell’epoca.

Le carene sono armoniose, con sezioni piene a prua e poppa, slanci pronunciati e pozzetti protetti. Gli interni sono tradizionali, con lavorazioni di falegnameria di buon livello.

In questa fase emergono firme come Guy Ribadeau Dumas, Daniel Andrieu e Jacques Fauroux, progettisti che contribuiscono a definire l’identità iniziale della gamma. Modelli come il Sun Odyssey 36 e il Sun Odyssey 42 diventano rappresentativi di questo primo periodo.

La gamma è considerata popolare, tanto che Jeanneau affianca due modelli di livello superiore, pensati per clienti più esigenti: i Sun Charme 39 e 44, caratterizzati da finiture e dotazioni più curate.

La crisi dei primi anni Novanta e la nascita del gruppo Beneteau

Il 1992 segna un momento di svolta. La prima guerra del Golfo e una situazione economica complessa mettono in difficoltà Jeanneau, appesantita da una situazione debitoria importante. Il cantiere entra in procedura fallimentare.

Lo Stato francese interviene per evitare la perdita di un’industria strategica e spinge Beneteau ad acquisire Jeanneau. Nonostante le iniziali resistenze, l’operazione va in porto grazie a forti pressioni istituzionali e a un importante sostegno finanziario.

Nasce così il gruppo Beneteau, che riunisce Jeanneau, CNB e Lagoon. È la fine della prima Jeanneau e l’inizio di una nuova fase industriale.

Nella seconda metà degli anni Novanta e nei primi Duemila la gamma Sun Odyssey cresce e si articola. Arrivano aggiornamenti di modelli esistenti, versioni identificate da numerazioni “.1” e “.2”, e nuove barche di dimensioni maggiori.

Sun Odyssey 45, progetto di Philipe Briand del 2004
Sun Odyssey 45, progetto di Philipe Briand del 2004

Jacques Fauroux rafforza il proprio ruolo all’interno del cantiere, mentre fa il suo ingresso lo studio sloveno J&J Design. Insieme firmano modelli come il Sun Odyssey 45, che segnano un deciso spostamento dell’attenzione verso il comfort interno e la vivibilità in rada.

È il periodo in cui la crociera diventa sempre più familiare e il layout interno assume un peso determinante nelle scelte d’acquisto. Allo stesso tempo, una parte del pubblico critica la perdita di attenzione alle prestazioni, ritenute non all’altezza su alcuni modelli di questa fase.

Gli oblò in murata e la tragedia dell’Isola d’Elba

In questi anni compaiono anche gli oblò apribili sullo scafo, appena sotto la falchetta. Una soluzione subito criticata dai velisti più esperti, ma difesa dai cantieri fino ai primi anni Duemila.

Il 16 maggio 2001 un Sun Charme 39, uscito in mare per una gita scolastica all’Isola d’Elba, affonda durante la navigazione. A bordo si trovavano otto ragazzi, una maestra e lo skipper. Nel tentativo di mettere in salvo gli studenti, la maestra Cinzia Marampon perde la vita.

La barca stava navigando con un oblò in murata aperto. Durante una sbandata di bolina l’oblò finisce sott’acqua, consentendo l’ingresso di una grande quantità d’acqua che provoca prima il ribaltamento e poi l’affondamento dell’imbarcazione.

Dopo questa tragedia, nessun cantiere utilizzerà più oblò apribili sullo scafo.

Sun Odyssey 349 del 2014 su progetto di Marc Lombard
Sun Odyssey 349 del 2014 su progetto di Marc Lombard

La maturità della gamma Sun Odyssey

Negli anni Duemila avanzati e nel decennio successivo, i Sun Odyssey entrano in una fase di piena maturità. Philippe Briand e Marc Lombard diventano nomi ricorrenti nella progettazione delle carene, affiancati dal design office Jeanneau e da studi specializzati per gli interni.

In questo periodo i Sun Odyssey si affermano come barche “di sistema”: non solo prodotti per il singolo armatore, ma piattaforme pensate anche per il charter internazionale, mantenendo una buona qualità di navigazione.

Alcuni modelli diventano veri punti di riferimento. Il Sun Odyssey 349, presentato a metà degli anni Dieci, è spesso indicato come uno dei maggiori successi commerciali della gamma. Compatto, equilibrato e facile da condurre anche con equipaggio ridotto, sintetizza in modo efficace la filosofia Sun Odyssey.

Non a caso, questo modello diventerà la base concettuale per il suo successore.

La svolta delle rampe e la nuova vita in coperta

Il cambiamento più evidente arriva tra il 2017 e il 2018 con l’introduzione dei Sun Odyssey 440, 490 e successivamente 410. È la stagione delle rampe: i passavanti scendono gradualmente dal piano di coperta fino al pozzetto, eliminando il tradizionale dislivello.

Non si tratta solo di una scelta stilistica, ma di un vero cambio di paradigma. La vita in coperta diventa centrale quanto la navigazione, e il pozzetto assume un ruolo sempre più abitativo. Le rampe migliorano anche l’accessibilità, facilitando i movimenti a bordo per persone con mobilità ridotta.

Sun Odyssey 440, progetto del 2017 di Philipe Briand è il primo modello della generazione con le rampe
Sun Odyssey 440, progetto del 2017 di Philipe Briand è il primo modello della generazione con le rampe

I Sun Odyssey più recenti

Negli anni più recenti questa impostazione viene ulteriormente affinata. Il Sun Odyssey 380 prosegue su questa strada, così come il Sun Odyssey 350, presentato come erede diretto del 349, con l’obiettivo di aggiornarne il concetto senza snaturarlo.

Parallelamente Jeanneau amplia la gamma verso l’alto con modelli come il Sun Odyssey 415, derivato dal 410, e il Sun Odyssey 455, progettato da zero e rappresentativo dell’evoluzione più recente della linea in termini di volumi e soluzioni di bordo.

Osservando nel suo insieme la storia dei Sun Odyssey, emerge come Jeanneau si sia mossa su due binari paralleli. Da una parte ha seguito l’evoluzione dell’utente, profondamente cambiato negli ultimi trent’anni. Dall’altra, attraverso la gamma Sun Odyssey, ha contribuito a plasmare nuovi armatori, offrendo soluzioni che hanno progressivamente ampliato il mercato della vela da crociera.

Un percorso che presenta molte analogie con quello seguito da Beneteau con la gamma Oceanis, e che spiega perché i Sun Odyssey occupino ancora oggi un ruolo centrale nella vela di serie.

Un particolare delle rampe che dal pozzetto portano al piano di coperta del Sun Odyssey 410
Un particolare delle rampe che dal pozzetto portano al piano di coperta del Sun Odyssey 410

© Riproduzione riservata

   

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