L’Istituto Idrografico Inglese (UKHO) ha annunciato l’intento di cessare la stampa delle carte nautiche entro il 2026, per una completa transizione al digitale.
Così l’Istituto Idrografico inglese mette fine ad un’era; per anni marinai di tutto il mondo si sono affidati alla carta stampata per navigare ed orientarsi in mare, ma il rapido avvento della tecnologia, seguito dalle regolamentazioni Solas del 2009, ha portato il digitale a diventare onnipresente nella navigazione di molti.
Nel settore commerciale, per le navi sopra i 500gt di stazza, il sistema ECDIS (Electronic Chart Display and Information System) è diventato obbligatorio a partire da luglio 2012; esso deve essere affiancato da carte nautiche o da un secondo sistema ECDIS completamente autonomo, detto full-ecdis in modo da garantire sempre il funzionamento. Per quanto tutte le navi moderne vengano ormai costruite secondo lo standard full-ecdis, questa regola non vale però per le imbarcazioni più piccole.
La Royal Navi non userà più le carte nautiche stampate
Gli inglesi non sono i primi ad abbandonare le carte nautiche stampate, diversi anni fa già la US Navy, la marina militare statunitense fece sapere che non avrebbe più stampato e utilizzato carte nautiche e che la navigazione sarebbe stata solo digitale.
Nel diporto vige l’obbligo di carta nautica solo nella navigazione superiore alle 50 miglia dalla costa, che, a differenza di quanto si pensa, può essere sostituita integralmente da un sistema di cartografia elettronica; resta quindi a propria discrezione se munirsi di una carta fisica o se affidarsi al proprio smartphone in caso di avaria.
Nel mondo digitale ed iperconnesso in cui già viviamo, quanto sarà difficile rinunciare alla carta? Tuttora la navigazione del “diportista medio” è affidata unicamente a sistemi elettronici e sarà solo questione di tempo prima che le carte elettroniche prenderanno il completo sopravvento.
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