
Si avvia verso le battute finali la Transat Café l’Or, la Transatlantica in doppio da Le Havre alla Martinica che in queste ore sta vivendo gli arrivi dell’ultima categoria di barche rimasta ancora in mare, i Class 40.
Per la flotta delle barche più piccole è stata una regata lunghissima, con un Aliseo instabile e tante depressioni che nella prima parte hanno reso la navigazione molto complessa.
Buone notizie per la vela italiana perché il veneziano Pietro Luciani, impegnato come co-skipper del Class 40 Les Invincibles, ha centrato un ottimo terzo posto, alle spalle di Corentin Doguet (secondo) e Guillame Pirouelle (primo).
Sempre all’attacco la regata di Les Invincibles, che si è dimostrata una barca solida (è il progetto italiano Musa 40, costruito dalla Sangiorgio Marine), e molto veloce un po’ in tutte le condizioni.
Pietro Luciani e William Mathelin sono rimasti per tutta la regata nel gruppo di testa, sempre in zona podio, e il loro risultato è la ciliegina sulla torta di una Transat certamente vincente per la vela italiana.
Un risultato che si aggiunge al secondo posto di Francesca Clapcich negli Imoca 60, con Beccaria quarto, e in generale è tutto il movimento italiano oceanico a sembrare in una fase molto positiva.
Gli italiani in Oceano stanno dimostrando di essere credibili, e i due podi, nelle due classi in cui erano impegnati i nostri, sono la certificazione di quanto il movimento sia cresciuto negli ultimi anni. Risultati del genere in passato erano pressoché impensabili, la sfida sarà quella di capire come dare continuità e futuro a questo momento. I talenti ci sono, i tecnici e le aziende anche, l’Italia è ormai diventata una concorrente serissima della vela francese in Oceano.
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