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giovedì 30 ottobre 2025
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Andrea Vallicelli, l’eleganza del progetto

Da sinistra, Michelangelo Vallicelli, figlio di Andrea; al centro Alessandro Nazareth; a destra, Andrea Vallicelli
Da sinistra, Michelangelo Vallicelli, figlio di Andrea; al centro Alessandro Nazareth; a destra, Andrea Vallicelli

Dalla serie Brava ad Azzurra fino ai celebri Comet, la storia di Andrea Vallicelli, architetto e progettista che ha dato forma al design nautico italiano con eleganza e misura.

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Ci sono progettisti che segnano un’epoca non solo per le barche che disegnano, ma per il modo in cui riescono a dare forma a un’idea di bellezza. Andrea Vallicelli è uno di questi. Architetto, designer, uomo di mare, il suo nome è legato a un lungo periodo di rinascita della nautica italiana, quando l’eleganza tornava a dialogare con la velocità e il design trovava finalmente la sua identità mediterranea.

Nato a Roma nel 1951, Vallicelli si laurea in Architettura alla Sapienza, dove sviluppa una passione per le proporzioni e per l’armonia delle forme che resterà il filo conduttore di tutta la sua carriera. Nei primi anni Settanta, quando la vela italiana vive una stagione di fervore tecnico e culturale, inizia a sperimentare progetti che uniscono rigore e libertà. Nel 1976 fonda a Roma lo studio Andrea Vallicelli & C. Yacht Designers, che presto diventa un punto di riferimento per la progettazione nautica. Accanto a lui collaborano figure come Vittorio Mariani, Nicola Sironi, Patrizia Ferri e Alessandro Nazareth, ingegnere con cui condividerà molti dei progetti più importanti.

Dall'alto a sinistra: Azzurra, la barca che portò l'Italia in Coppa America; Brava, la barca di Pasquale Landolfi protagonista di tante vittorie; Comet 52RS, una barca con una carena capace di far sembrare piatto il mare formato; Okto, uno degli ultimi mega yacht firmati da Vallicelli
Dall'alto a sinistra: Azzurra, la barca che portò l'Italia in Coppa America; Brava, la barca di Pasquale Landolfi protagonista di tante vittorie; Comet 52RS, una barca con una carena capace di far sembrare piatto il mare formato; Okto, uno degli ultimi mega yacht firmati da Vallicelli

L’epoca d’oro della vela italiana

Gli anni Ottanta sono quelli del grande salto. In un’Italia che scopre la Coppa America e sogna sfide oceaniche, Vallicelli firma alcune delle barche più iconiche del periodo. Azzurra, varata nel 1982, è la prima barca italiana a competere nella Coppa America. Disegnata da lui e dal suo team, diventa un simbolo di eleganza e orgoglio nazionale. Azzurra è tra le poche barche che riesce a entrare nella memoria collettiva degli italiani.

Ma Azzurra non è un episodio isolato. Negli stessi anni Vallicelli disegna barche da regata e da crociera che entrano nella storia della vela mediterranea. Dai prototipi IOR ai cruiser-racer per i cantieri italiani, il suo tratto è sempre riconoscibile: scafi puliti, proporzioni armoniche e pozzetti funzionali. Non è solo estetica, ma una filosofia progettuale dove la forma nasce dall’equilibrio tra bellezza e performance.

Dalla regata alla serie

Tra le tappe che hanno segnato la carriera di Andrea Vallicelli, alcune barche sono diventate veri simboli della vela italiana. La serie Brava, nata nella seconda metà degli anni Settanta, fu costruita in più esemplari e vinse moltissime regate internazionali: barche eleganti e veloci, che rivelavano un equilibrio perfetto tra forma e funzione. Da quell’esperienza nacquero i primi contatti con i cantieri romani, come il Canados e il CPR di Fiumicino, dove videro la luce modelli di grande successo come il Canados 33 e il Canados 37, raffinati cruiser-racer in vetroresina che portarono lo stile Vallicelli anche nella produzione di serie.

Nel frattempo, con il Cantiere CPR, prese vita il celebre Ziggurat 995, barca da regata di dieci metri prodotta in decine di esemplari, ancora oggi ricordata per la sua purezza di linea e le prestazioni brillanti. Poi arrivò la lunga stagione dei Comet, che rese Vallicelli il progettista simbolo del cantiere Comar: tra i modelli più iconici, il Comet 850 e il Comet 860, piccole ma raffinate barche da crociera veloce, e soprattutto il Comet 910, un classico intramontabile del diporto italiano, diffuso ovunque nel Mediterraneo.

Ognuna di queste barche racconta un momento diverso della sua carriera, ma tutte condividono la stessa impronta: proporzioni armoniche, eleganza funzionale e un equilibrio tra estetica e marinità che resta il tratto distintivo di Andrea Vallicelli.

Il legame con Comar Yachts attraversa due epoche distinte. La prima, negli anni Settanta e Ottanta, con la Comar di Forlì, segna l’inizio di una collaborazione che ridefinisce il concetto di barca italiana da crociera veloce. I vari Comet 801, 850, 910, il Genesi e il Phoenix 50 diventano successi commerciali e tecnici, riconosciuti per la loro eleganza e robustezza.

La seconda fase arriva all’inizio degli anni Duemila, quando la Comar rinasce a Fiumicino e affida nuovamente allo studio Vallicelli l’intera gamma dei suoi progetti, dalle barche da crociera-regata come il Comet 45 che ha dato molte soddisfazioni al cantiere, alle più confortevoli della serie Comet RS. Da questa collaborazione nascono modelli come il Comet 52 RS e il Comet 41S, dove il comfort si unisce a un’estetica essenziale e contemporanea. Due generazioni di barche che raccontano l’evoluzione del design italiano, dalla tradizione IOR alla ricerca di linee più moderne e funzionali.

Dall’architettura al mare

La formazione da architetto ha sempre influenzato il suo modo di progettare. Vallicelli non disegna solo barche, ma spazi da abitare, oggetti che devono comunicare armonia. Ogni curva, ogni raccordo, ogni finestratura nasce da un pensiero formale preciso. “La barca è un’architettura che si muove”, ama ripetere, e come tale deve avere una sua proporzione.

Questo approccio lo ha portato anche nel mondo dei motoryacht, dove ha firmato esterni e interni per imbarcazioni oltre i 40 metri, mantenendo sempre la sua cifra stilistica: equilibrio, leggerezza visiva e coerenza.

Parallelamente all’attività professionale, Vallicelli ha dedicato parte della sua vita alla formazione. Dal 1994 insegna Disegno Industriale all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, trasmettendo ai giovani progettisti l’importanza del rapporto tra estetica e funzione. In un mondo dove la progettazione tende spesso alla spettacolarità, la sua lezione resta quella della misura: un design che emoziona senza gridare, che cerca la bellezza nella coerenza e nella semplicità.

Oggi il nome Vallicelli Design è sinonimo di eccellenza. I suoi progetti, a vela e a motore, navigano in tutto il mondo, dalle regate del Mediterraneo ai pontili dei superyacht. L’evoluzione verso la sostenibilità e l’uso di nuove tecnologie non ha scalfito il suo stile: le sue barche continuano a essere eleganti, proporzionate e senza tempo.

In un panorama dominato dalle mode, il suo lavoro ricorda che il design nautico è prima di tutto cultura del mare. Le linee di Andrea Vallicelli hanno raccontato, e continuano a raccontare, un’idea di navigazione fatta di equilibrio e grazia, di forza e misura. Ed è proprio in questa armonia che si riconosce la mano di un vero maestro.

© Riproduzione riservata

   

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