
Nonostante sia sempre meno presente sulle nostre imbarcazioni, la pubblicazione dell'Istituto Idrografico della Marina resta un documento obbligatorio. Gli altri, utilissimi, non lo sostituiscono
Chiunque di noi navighi o abbia navigato ha trovato sulle barche a noleggio, su quelle di amici, o ha imbarcato sulle proprie quei portolani di edizioni diverse: dalle Pagine Azzurre a quelli della Zanichelli per l’Adriatico, dai Lungo costa di Mancini, alle edizioni francesi per Corsica e nord Sardegna e altri ancora. Obiettivamente, nella gran parte dei casi, si tratta di pubblicazioni ben fatte, ricche di informazioni, sempre utili alla navigazione, agli atterraggi e agli ingressi nei porti. Ma… Ma c’è un ma. La normativa, infatti, parla chiaro: fra i documenti di bordo è obbligatorio avere il Portolano. Non uno qualsiasi, ma l’unico riconosciuto dalle autorità marittime, ossia quello edito dall’Istituto Idrografico della Marina. Al punto che anche autorevoli pubblicazioni che riproducono in accordo con l’Istituto pianetti o stralci di carte nautiche, sono tenuti alla citazione: “la presente documentazione non sostituisce la cartografia ufficiale”.Che fare dunque? La risposta è semplice: se non si vuole incorrere in eventuali sanzioni, oltre al nostro portolano preferito è obbligatorio avere a bordo quello ufficiale. Che si compone di numerosi volumi, ognuno relativo a tratti di mare e di costa ben precisi. Occorre quindi avere a bordo tutti i volumi? No, sono sufficienti quelli relativi all’area di navigazione in cui ci si trova. Ma non basta. Occorre che il portolano sia sempre aggiornato. Quelli editi dall’Istituto Idrografico della Marina sono, infatti, soggetti ad aggiornamento sistematico mediante emendamenti pubblicati sul fascicolo “Avvisi ai naviganti”, con frequenza, di massima, quindicinale.
La pubblicazione periodica è liberamente consultabile presso ogni Autorità marittima, oppure via internet sul sito web dell’Istituto, www.marina.difesa.it/idro. Se ci si trova all’estero, la documentazione è disponibile negli uffici dei Consolati italiani.
Per non correre il rischio di restare indietro con gli aggiornamenti è comunque possibile sottoscrivere un’abbonamento annuale, al costo di 80 euro se la consegna è da effettuare in Italia e di 100 euro per l’estero, che permetterà di ricevere a casa quelli cartacei da inserire nei portolani.
Insomma, se si vuole essere in regola, oltre a tutti gli altri documenti, alle carte nautiche relative alle zone in cui si sta navigando, all’elenco dei fari e fanali, è obbligatorio non solo avere la pubblicazione ufficiale, ma anche tutti gli aggiornamenti diffusi dall’Istituto che annotano ogni minimo cambiamento rilevato, come per esempio la presenza di un relitto, di un ostacolo alla navigazione, una modifica relativa al cambiamento di un fanale di un certo faro, o ancora modifiche ai fondali di porti e marine.
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