
I grandi catamarani di 80 piedi stanno crescendo rapidamente. Eight 82, Thíra 80 e Power 80 sfidano superyacht e maxi yacht.
I grandi catamarani sul filo dei 24 metri stanno prendendo sempre più piede. Il mercato, lentamente ma con decisione, si sta popolando di unità di dimensioni importanti, capaci di collocarsi appena sotto la soglia della nave da diporto.
Nel 2025 ha visto la luce il nuovo Eight 82 a vela, mentre nel 2026 arriverà l’Eight 83 a motore. Due maxi catamarani che, con i loro quasi 24 metri di lunghezza, si posizionano esattamente su quel confine normativo e dimensionale che li rende particolarmente interessanti.

A confrontarsi con loro ci sono i competitor storici di Fountaine Pajot: il Thíra 80, catamarano a vela, e il Power 80, catamarano a motore. Barche importanti, grandi e dichiaratamente pensate per competere con il mondo dei superyacht.
Se Eight 82, Eight 83, Thíra 80 e Power 80 rappresentano il vertice dei catamarani da crociera, super confortevoli e realmente “maxi”, anche il segmento dei catamarani d’altura sta vivendo una crescita simile.

In questo ambito, Gunboat ha recentemente presentato un 72 piedi di grande fascino, che dimostra come anche i multiscafi ad alte prestazioni stiano salendo di livello sotto ogni punto di vista.
È ormai definitivamente tramontata l’epoca del catamarano spartano e votato esclusivamente alla velocità. Oggi, che si parli di cruiser o di cat d’altura, la parola d’ordine è bellezza.
Queste barche sono sempre più curate, sempre più eleganti, e gli interni – in particolare le cabine armatoriali – arrivano spesso a competere con le suite di yacht a motore da 35 metri, non di rado superandole per qualità dello spazio e vivibilità.

Uno dei grandi punti di forza dei grandi catamarani resta la semplicità. Anche quando si parla di superfici calpestabili che superano abbondantemente i 300 metri quadrati, gli impianti risultano molto più semplici rispetto a quelli di un monoscafo a vela o a motore con pari volumi interni.
Nelle versioni a motore, inoltre, i grandi catamarani non necessitano di stabilizzatori, indispensabili invece su uno yacht a motore di 35 metri se non si vuole rendere la permanenza in rada piuttosto movimentata. Anche la motorizzazione, sia sui modelli a vela sia su quelli a motore, è decisamente più contenuta rispetto a quella richiesta da superyacht e maxi yacht tradizionali.
Motori più grandi significano anche maggiore complessità gestionale. Sopra i 1.000 cavalli, una nave da diporto è obbligata ad avere un direttore di macchina, una figura non richiesta su un’imbarcazione che rientra nella categoria dei supercat.
Tutti questi elementi incidono in modo significativo sui costi. All’acquisto, un supercat di 80 piedi può costare dal 35% al 55% in meno rispetto a un superyacht a motore o a un maxi yacht a vela, a parità di volumi interni e spazi esterni realmente fruibili.
Per il mantenimento la differenza è ancora più marcata: la gestione annuale di un supercat può attestarsi tra il 10% e il 15% di quella di un maxi yacht o di un superyacht di dimensioni equivalenti.
Sono queste alcune delle ragioni – anche se non le sole – che stanno spingendo un numero crescente di armatori a preferire un supercat rispetto a un superyacht o a un maxi yacht tradizionale.
© Riproduzione riservata















