
Il cantiere francese Alubat, specializzato nella costruzione di barche a vela in alluminio per la grande crociera, si prepara a partecipare al Grand Pavois de La Rochelle 2025 con due modelli a chiglia retrattile emblematici della sua visione nautica: il nuovissimo OVNI 490, presentato per la prima volta al pubblico, e l’OVNI 430 Deck Saloon, già apprezzato per le sue doti marine e la vivibilità a bordo. Due barche diverse ma complementari, accomunate dalla filosofia che da sempre caratterizza il marchio vendéen: robustezza, affidabilità e libertà progettuale.
L’OVNI 490: esplorazione senza compromessi
Vera novità del salone, l’OVNI 490 rappresenta una nuova generazione di modelli firmati Alubat. Questo imponente cruiser in alluminio da 15,95 metri di lunghezza per 4,80 di larghezza è frutto della collaborazione tra lo studio Mortain-Mavrikios e il team di design del cabinet CBA. Il risultato è una barca concepita per affrontare le lunghe rotte d’altura con un livello di comfort e autonomia superiore alla media.
Tra gli elementi distintivi spicca la timoneria chiusa, una soluzione rara su imbarcazioni di queste dimensioni, che consente di condurre la barca anche dall’interno in condizioni difficili. Può ospitare fino a tre persone ed è collegata direttamente al pozzetto grazie a un’ampia porta e pannelli apribili. Logicamente, chi pensa a una barca in alluminio pensa alle alte latitudini, ai ghiacci. Tuttavia, la timoneria chiusa è una forte limitazione, perché se poi, mentre si attende di intraprendere la navigazione verso i poli, si vuole fare della normale crociera a medie o basse latitudini, quella timoneria diventa un inferno.

Gli interni, realizzati in rovere massello locale, sono spaziosi e funzionali. L’OVNI 490 offre due cabine doppie, una terza cabina con cuccetta a letto a castello e due bagni con docce separate. Non mancano i volumi di stivaggio, che su una barca come questa sono essenziali: una grande cala vele e un ampio compartimento di stivaggio sotto il pozzetto sono pensati per ospitare equipaggiamenti da spedizione, rendendo la barca ideale per chi vuole alternare rotte oceaniche e scenari polari.

Propulsione ibrida e sostenibilità
Elemento rivoluzionario dell’OVNI 490 è la sua versione ibrida, proposta accanto alla motorizzazione tradizionale con due Volvo da 50 cavalli. Il sistema è basato su due motori elettrici BellMarine da 20 kW ciascuno, alimentati da un impianto a 48 volt, 2.000 W di pannelli solari e supportati da un generatore da 22 kW. Questo pacchetto tecnologico consente una navigazione silenziosa, l’autoproduzione di energia in andatura a vela e l’utilizzo di tutte le apparecchiature di bordo senza ricorrere agli idrocarburi. La cucina è dotata di un piano a induzione e forno elettrico.
Con un dislocamento di 21 tonnellate a pieno carico e una superficie velica di 129 m² (65 m² di randa e 64 m² di genoa), l’OVNI 490 garantisce buone prestazioni a vela, mentre la deriva integrale consente di variare il pescaggio da 1 metro a 3,10 metri, permettendo sia l’accesso a bassi fondali sia la stabilità in navigazione oceanica. Il tirante d’aria è pari a 21,80 metri.
Programmi futuri
L’alluminio resta il tratto distintivo di Alubat, che continua a proporre barche pensate per l’esplorazione e la sicurezza. In quest’ottica, il cantiere ha annunciato anche lo sviluppo del Cigale 15 QR, atteso per il 2027, che andrà ad ampliare ulteriormente la gamma destinata alla grande crociera.
Gli Alubat sono barche pensate per un pubblico francese, come ci dice il fatto che la première mondiale sarà al Grand Pavois, salone rivolto fortemente al mercato domestico e non in saloni come Cannes, dove si respira un clima più internazionale. Il loro costo è molto alto, ma è anche vero che una barca in alluminio è un oggetto difficile da fare.
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