
Stando a quanto hanno rivelato i media neozelandesi sembrerebbe di si. E’, infatti stato reso noto un frammento significativo di uno scambio di email tra il commodoro Aaron Young del Royal New Zealand Yacht Squadron e i soci del club. Il Commodoro ha aggiornato i soci sullo stato della trattativa per l’organizzazione della prossima Coppa America ad Auckland o altrove: “Ho lavorato instancabilmente nell’ultimo mese con numerose persone e riunioni per esaminare ogni possibile opportunità per raccogliere i fondi necessari. Abbiamo avuto molti incontri utili, alcuni risultati positivi e alcuni no. Posso dire onestamente che abbiamo provato e continuiamo per farlo, ma per ora non ci siamo. Il tempo non è dalla nostra parte. C'è un grande e genuino interesse a livello internazionale per sostenere la nostra squadra e ospitare l’AC37. Come abbiamo detto, il RNZYS vuole che il nostro team ci rappresenti conducendo una difesa e un evento di successo, quindi non è cambiato nulla da questo punto di vista e nel nostro impegno. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con TNZ verso questo obiettivo comune".
La mail di fatto non rivela nuovi particolari sull’organizzazione della prossima Coppa ma certifica, se ce ne fosse bisogno, lo stato d’animo dentro la ciurma kiwi, tra club e team. L’umore non è certo dei migliori e, se i media neozelandesi continuano a non escludere in modo definitivo la possibilità che la Coppa numero 37 si disputi ancora in patria, da questo scambio di mail “rubato” i problemi sembra essere tutt’altro che risolti. Il Governo neozelandese offre 100 milioni di dollari, secondo fonti vicine ai kiwi, ma ne servono almeno altrettanti o poco meno per potere sia organizzare l’evento che progettare una nuova barca competitiva e tenere insieme il sailing team stellare dei kiwi.
© Riproduzione riservata