Fari: storie, leggende e misteri delle sentinelle del mare
ARTICOLO
dalla Redazione
20/11/25
Tempo di lettura: 14 minuti
Una sentinella solitaria nella notte: i fari continuano a guidare i naviganti con la loro voce di luce, tra storia, leggende e rotte che attraversano i mari del mondo
Occhi dei marinai nel buio, illuminano la rotta e segnalano i pericoli. Custodi delle coste, i fari raccontano storie drammatiche e meravigliose.
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Anche nell’epoca della navigazione elettronica, i fari hanno forse perso parte del ruolo essenziale che rivestivano fino a qualche anno fa. Eppure la loro sciabolata nel buio continua a illuminare il cuore del marinaio che naviga nell’inchiostro della notte.
Il guardiano del faro è ormai una figura d’altri tempi, quasi proverbiale. Ma queste torri, a guardia di promontori audaci o di isole deserte, restano immagini da cartolina sparse nel Mediterraneo e nell’Oceano, spesso legate a storie affascinanti o a vicende drammatiche e straordinarie.
Tra le molte sentinelle che punteggiano le nostre rotte, alcune custodiscono storie talmente radicate nella memoria dei naviganti da essere diventate parte del mito. Una di queste si trova all’estremo nord dell’Adriatico, dove una torre solitaria veglia da più di due secoli sul confine tra Italia, Slovenia e Croazia. È il
antico e il più settentrionale dell’Adriatico, in funzione dal 1818 I 36 metri del faro Savudrija, come lo chiamano i croati, fanno di Punta Salvore il faro attivo più antico e il più settentrionale dell’Adriatico. Posto all’estremità dell’Istria, sul confine tra Slovenia e Croazia, è il faro più settentrionale dell’Adriatico visibile anche dalla costa italiana. La costruzione fu completata in un solo anno, nel 1818, e in seguito la struttura venne ulteriormente innalzata. I velisti dell’alto Adriatico sono particolarmente affezionati alla torre che segnala l’estremità dell’Istria anche per la storia d’amore legata alla sua realizzazione. Quello di Salvore sarebbe dovuto essere il primo faro di una lunga strada di luce che, secondo i progetti degli Asburgo, dominanti sulle coste dalmate fino al primo ’900, avrebbe illuminato la rotta da Trieste fino a Dubrovnik. Il principe Metternich, innamoratosi di una nobildonna istriana conosciuta durante un ballo a Vienna, volle costruire una torre tanto alta da poter essere ammirata dalla donna anche dalla sua dimora di Pirano, dove viveva con il marito. La storia purtroppo ebbe un tragico epilogo: la nobildonna morì proprio il giorn
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