mercoledì 5 novembre 2025
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Il racconto sconvolgente di un soccorso in mare

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Migranti. Il racconto sconvolgente di Stuart Chambers e del suo soccorso in mare
Migranti. Il racconto sconvolgente di Stuart Chambers e del suo soccorso in mare

Le urla nella notte, la paura che si trattasse di pirati e la voglia di scappare. Poi la decisione di tornare indietro e accettare il rischio. Il racconto sconvolgente di un soccorso in mare in esclusiva dal suo protagonista per SVN

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Sono partito a luglio, quest’anno, da Pwllheli nel Galles del nord, per consegnare Jasmina, la nostra barca, un Bénéteau 57, nel marina di Didim in Turchia, poco a nord di Bodrum. La prima tappa ci ha portato a Gibilterra, la seconda a Palermo e da qui siamo partiti per raggiungere la Turchia, passando per lo stretto di Messina e il canale di Corinto.

In questo ultimo tratto, visto che mio figlio e mia moglie potevano raggiungermi, abbiamo deciso di farlo insieme concedendoci una vacanza. A bordo con me, al momento degli eventi, c’erano mia moglie Nicky, mio figlio Oliver, il suo amico Archie e sua madre Sue.

ro dello Ionio, tra Italia e Grecia. Avevamo diviso la navigazione in turni e due di noi erano sempre in pozzetto. La navigazione durante la notte Venerdì notte, controllato che tutto stava funzionando per il meglio, sono sceso in branda, mentre Oliver e il suo amico erano di turno. Era una di quelle notti buie senza luna e con molte stelle in cielo che, però, non riuscivano a rischiarare l’orizzonte. Non c’era vento e noi procedevamo a motore a circa 7,5 nodi su un mare appena increspato da un’onda di mezzo metro: non si vedeva nulla. Improvvisamente ho sentito qualcuno che gridava il mio nome in pozzetto. Balzai dalla cuccetta e mi precipitai fuori. Mio figlio e il suo amico Archie mi raccontarono di aver udito delle urla nella notte chiedere aiuto e di aver visto un paio di persone in acqua. I ragazzi erano agitatissimi. Non erano sicuri di quello che avevano visto, né di quello che avevano sentito. In pochi minuti tutti gli altri si erano svegliati ed erano corsi in pozzetto. Ho messo il motore a folle e fermato la barca, per avere il tempo di riordinare le idee. Tutti noi eravamo piuttosto sconvolti dall’accaduto: sentire alzarsi delle urla nella notte in mezzo al mare è

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