
Il periplo d’Italia in solitaria di Alessandro Donati è iniziato: 1.200 miglia da La Spezia a Trieste, navigando solo di giorno a bordo di una Hallberg-Rassy 34.
Tutti noi, prima o poi, veniamo presi dal desiderio di fare qualcosa di avventuroso, qualcosa che potremo raccontare ai nipoti. In quei momenti siamo disposti anche a rinunciare a un po’ della nostra sicurezza, a esporci a pericoli che altrimenti non avremmo mai affrontato.
Questo è quello che sta facendo Alessandro Donati, architetto e diportista della domenica, come tanti. Qualcuno che non naviga per mestiere, ma lo fa per suo esclusivo piacere. La sua avventura è il periplo dell’Italia in solitario.
Niente di estremo, niente di particolarmente pericoloso, ma sicuramente qualcosa che esula dal normale vivere quotidiano. Già l’essere in barca da solo in pieno inverno è qualcosa che innervosisce e intimorisce i più.
Alessandro non ha intenzione di oltrepassare la linea rossa che separa l’avventura dall’incoscienza e, per questo, navigherà solo di giorno. La notte entrerà in porto, scenderà a terra, conoscerà i posti, assaporerà i luoghi. Luoghi che ora, in inverno, sono profondamente diversi da quelli che si vedono d’estate.
I suoni e i colori sono più tenui, un manto di leggera malinconia avvolge i porti più antichi che, a volte, ancora si trovano lungo le nostre coste, quelli che le bitte le hanno fatte con la testa degli antichi cannoni recuperati nella zona. Posti che d’inverno sembrano più genuini, più veri.
Alessandro è salpato da Fiumaretta di Ameglia il 15 novembre. Al suo viaggio ha dato un nome, lo stesso della sua prima barca, al quale ha aggiunto la data: Pelago 2025. La sua rotta parte da La Spezia e si concluderà a Trieste, attraversando quasi 1.200 miglia di coste, scogliere, approdi e stagioni.
Per compiere il giro, Alessandro si è dato un tempo comodo: 35 giorni.
Non è una regata e non è un record. È qualcosa di più intimo e, in un certo senso, più radicale: una sfida personale e filosofica che Alessandro affronta navigando dall’alba al tramonto, lasciando che sia la luce a scandire il ritmo del viaggio.
Il suo itinerario non tocca marina turistici né destinazioni estive da cartolina, ma i piccoli porti italiani, le sedi della Lega Navale, la grande sorella che veglierà sul suo viaggio.
Per affrontare questa avventura, Alessandro ha scelto una compagna di viaggio che non tradisce: una Hallberg-Rassy 34, barca svedese celebre per solidità, sicurezza e capacità di affrontare qualsiasi meteo.
«Volevo una barca senza compromessi, che potessi lasciare un giorno a mia figlia. È pronta per gli oceani: randa terzarolabile dal pozzetto, tormentina, fiocco, genoa, Code Zero, gennaker, spinnaker. Perfetta per fidarsi del mare in ogni condizione».
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