
La tragedia del Cuauhtémoc: un mese dopo lo schianto a New York
In molti si ricorderanno il Cuauhtémoc, la nave scuola messicana di 90 metri di lunghezza che il 17 maggio scorso è andata a finire contro il ponte di Brooklyn a New York. Nell’incidente perirono 2 giovani cadetti e ci furono 22 feriti di cui 11 gravi.
A distanza di un mese si è iniziato a capire cosa sia successo quella tragica sera. La nave ha subito un doppio danno: dapprima è andato in avaria il timone e il Cuauhtémoc non era in grado di governare, poi i motori hanno perso potenza. La nave si è trovata quindi nell’impossibilità di governare e di risalire il fiume, iniziando ad andare all’indietro, dritta contro il ponte.
Nell’urto si sono rotti tutti e tre gli alberi, il più alto dei quali era di 48 metri. A bordo c’erano 277 persone e in quel momento decine di cadetti erano schierati sui pennoni in assetto da parata, mentre le rive del fiume erano piene di persone che ammiravano il passaggio della nave.
Il rimorchiatore che avrebbe dovuto assistere il veliero era nelle vicinanze, ma non è riuscito a intervenire in tempo e gli inquirenti stanno indagando sul perché del mancato intervento.
I soccorsi e le indagini
Immediatamente dopo lo schianto, il ponte di Brooklyn è stato chiuso in entrambe le direzioni. Sul Pier 16 sono arrivate ambulanze, vigili del fuoco e squadre di soccorso. I feriti sono stati evacuati tra scene di panico, mentre alcuni sopravvissuti, visibilmente scossi, venivano trasportati su barelle tra gli applausi dei presenti che gridavano incoraggiamenti al grido di «Mex-i-co!».
La nave è stata rimorchiata fino al Pier 36, dove ha passato la notte ormeggiata. Le immagini mostrano chiaramente gli alberi spezzati e i danni alla coperta. Le autorità statunitensi hanno aperto un’inchiesta ufficiale tramite il National Transportation Safety Board, mentre anche la Marina messicana ha annunciato una propria indagine interna.
Una missione interrotta
La Cuauhtémoc era salpata da Acapulco il 6 aprile per un tour internazionale di formazione, che prevedeva tappe in città simbolo come Kingston, L’Avana, Reykjavik, Aberdeen e Londra. Un viaggio destinato a rappresentare la diplomazia marittima del Messico e l’addestramento della nuova generazione di ufficiali.
Costruita nel 1982 in Spagna, la Cuauhtémoc è considerata una delle navi scuola più eleganti al mondo, con un equipaggio in gran parte composto da giovani cadetti. Il suo scopo non è solo formativo, ma anche rappresentativo: portare il messaggio di pace e fratellanza della nazione messicana nei mari del mondo. Sabato sera, però, tutto si è interrotto in modo brutale sotto uno dei ponti più iconici del pianeta.
Il ponte e la memoria
Il ponte di Brooklyn, in funzione dal 1883, non è nuovo a collisioni navali. Si ricordano incidenti nel 1921, nel 1932 e nel 1986, ma nessuno aveva mai causato vittime. L’urto con la Cuauhtémoc riapre dunque interrogativi sulla sicurezza della navigazione lungo l’East River, soprattutto per imbarcazioni di grandi dimensioni.
Intanto, la Cuauhtémoc resta immobile al molo, ferita nel corpo e nell’anima. Il suo viaggio, che doveva essere una celebrazione del mare e della cultura, è diventato un tragico monito per chi solca le acque tra le grandi città del mondo.
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