Bastano poche foto per fare scattare la curiosità, perché sotto quel grande involucro che lo imballa, griffato dagli sponsor, si nasconde lo scafo del futuro AC 75 Luna Rossa Prada Pirelli.
La barca che, ancora una volta per il patron Patrizio Bertelli, tenterà la caccia alla Coppa America a partire dal prossimo 22 agosto a Barcellona. Sarà la sesta Luna Rossa della serie, si spera questa volta sia quella vincente dopo tante edizioni dove è stata protagonista ma le è mancato lo spunto finale per fare la storia.
Il responsabile del design team di Luna Rossa Prada Pirelli è Horacio Carabelli, già con il team italiano da tempo, tuttavia oggi non è più come un tempo in cui era facile identificare in modo univoco il progettista della barca e dire, per esempio: “Questa è stata progettata da Bruce Farr”.
Oggi il design team di un consorzio di Coppa America è composto da decine e decine di persone, divise in dipartimenti specializzati, e il progetto finale è il frutto di un lavoro di team e non di un singolo. Il responsabile del Design team diventa quindi una sorta di coordinatore dei vari dipartimenti, più che il progettista che firma la barca come avveniva un tempo in Coppa America.
Gli AC 75 del resto sono degli oggetti molto complessi, dove aerodinamica, fluido dinamica, ed elementi che si ispirano anche al mondo delle auto da corsa, si fondono insieme per creare qualcosa che non si era mai visto prima.
Non possono essere progettati da una singola professionalità, in quanto ci sono troppi ambiti differenti da sviluppare che richiedono specialisti per ogni settore: elettronica, idraulica, studi aerodinamici dei profili, sviluppo delle appendici e delle vele, mecatronica, software di bordo e tanto altro.
Difficile potere prevedere come sarà quindi la nuova Luna Rossa, che nel frattempo verrà trasportata verso Cagliari dove si svolgerà, presumibilmente a inizio aprile, il varo.
Facile immaginare che sarà in alcuni elementi simile al prototipo Leq 12 con cui il team italiano si è allenato durante tutto l’inverno in Sardegna, ma c’è da aspettarsi che il team italiano abbia provato anche ad osare delle nuove soluzioni.
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