
Mathieu Blanchard ha costruito la sua fama correndo dove pochi osano spingersi: sui sentieri dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, nella Diagonale des Fous a La Réunion o nel gelo del Yukon Arctic Ultra. Atleta franco-canadese, 37 anni, abituato alla sofferenza e al freddo estremo, oggi affronta una sfida completamente diversa: attraversare l’Atlantico in barca a vela.
Per la prima volta Blanchard partecipa alla Transat Café L’Or, una delle più dure regate oceaniche in doppio, imbarcato a bordo dell’IMOCA MSIG Europe insieme a Conrad Colman, skipper neozelandese noto per aver completato il Vendée Globe senza usare combustibili fossili.
Fino a pochi mesi fa, Blanchard non aveva alcuna esperienza di navigazione oceanica. È stato lo stesso Colman a raccontare di averlo incontrato quasi per caso: «Mathieu è venuto a trovarmi al Vendée Globe, abbiamo parlato e abbiamo capito subito che condividiamo lo stesso spirito d’avventura».
Da allora il trail-runner ha seguito un addestramento intensivo tra Francia e Atlantico del Nord: ore di manovre, simulazioni di emergenza, meteorologia e turni di guardia. «Sono abituato alla fatica, ma il mare è diverso — ha confessato Blanchard — all’inizio non riuscivo a dormire, vomitavo, credevo di morire. Poi ho imparato a respirare e ad ascoltare la barca».
A bordo con Conrad Colman
Sul MSIG Europe i ruoli sono chiari: Colman gestisce la strategia, la rotta e le manovre più complesse, mentre Blanchard si occupa della vita di bordo, dei turni, del controllo strumenti e, naturalmente, della forza fisica quando serve spingere la barca.
Per il navigatore neozelandese questa collaborazione è un esperimento interessante: «Mathieu porta a bordo la mentalità dell’endurance, la capacità di sopportare dolore e mancanza di sonno. È una dote preziosa anche in oceano».
Il loro IMOCA, progettato da VPLP-Verdier, è una macchina estrema di oltre 18 metri, capace di superare i 25 nodi di velocità. Un ambiente dove ogni rumore, ogni vibrazione e ogni decisione si pagano in termini di fatica e lucidità.
Blanchard non nasconde che il suo obiettivo non è vincere ma portare a termine la traversata e imparare. La Transat Café L’Or è lunga più di 4.300 miglia da Le Havre fino alla Martinica, una rotta complessa che attraversa il Golfo di Biscaglia, le Azzorre e i venti alisei.
Per chi non ha mai affrontato l’oceano, è un banco di prova estremo. «È come fare un’ultra-trail senza possibilità di fermarsi — ha detto Blanchard — solo che qui la montagna si muove sotto i tuoi piedi».
Quella di Mathieu Blanchard è una transizione che affascina. Dopo anni passati a correre sui sentieri più duri del mondo, ha scelto di affrontare l’oceano con la stessa fame di limite che lo ha reso celebre tra gli ultrarunner.
Conrad Colman, che lo accompagna, è l’opposto complementare: esperienza, conoscenza del mare e calma da navigatore solitario. Insieme formano una coppia inedita, dove la tecnica incontra la resistenza mentale, la precisione incontra il coraggio.
Cos’è la Transat Café L’Or
La Transat Café L’Or (ex Transat Jacques Vabre) è una regata oceanica in doppio nata nel 1993. Parte dal porto di Le Havre, in Normandia, e si conclude ai Caraibi, a Fort-de-France, in Martinica. È una delle prove più impegnative per le classi oceaniche — IMOCA, Class40, Ocean Fifty e Ultim — e rappresenta per molti navigatori la preparazione naturale al Vendée Globe.
Oltre 4.000 miglia di Atlantico, senza scalo né assistenza, in condizioni spesso estreme. Una rotta che mescola tecnica, resistenza e spirito d’avventura — proprio ciò che ha spinto Mathieu Blanchard a salire a bordo.
Che cos’è l’Ultra-Trail
L’Ultra-Trail è una disciplina dell’atletica di montagna che prevede gare di corsa su lunghe distanze — spesso superiori ai 100 chilometri — attraverso sentieri, dislivelli estremi e condizioni ambientali difficili. È uno sport di resistenza fisica e mentale, dove la gestione dell’energia, del sonno e della fatica diventa decisiva quanto la velocità. Gare come l’Ultra-Trail du Mont-Blanc o la Diagonale des Fous sono considerate le “Everest” della corsa in natura.
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