Il fenomeno non interessa tuttavia soltanto lo specchio d'acqua a cinque cerchi; secondo le ultime stime, risalenti a quattro giorni fa, la superficie invasa dalla pianta marina è di oltre quarantacinque chilometri quadri e nell'ultima settimana ne sono state asportate più di 300.000 tonnellate. Ovviamente la priorità dell'esecutivo locale è quella di liberare subito il campo di regata. Oltre ai diecimila residenti locali, le forze impiegate possono contare anche su mille imbarcazioni, duecento camion e tantissimi aiuti provenienti dalle altre regioni per immagazzinare la “hu tai”.
Secondo le previsioni attuali, il palcoscenico olimpico potrebbe tornare limpido per il 15 luglio, un paio di settimane prima dell'inizio delle regate. Le piante sono spinte dalla corrente verso la costa, ma i soccorritori stanno tentando di impedirne l'accesso nella zona destinata alle sfide.
Oltre alle alghe, non si fermano neanche le polemiche su come la situazione sia potuta degenerare in questo modo. Da più parti l'accusa è di eccessivo inquinamento e versamento di fertilizzanti in acqua; le autorità cinesi si difendono appellandosi a una “questione meteorologica”, derivata dall'eccessivo caldo e dall'accentuata salinità del mare.
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