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sabato 14 settembre 2024
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3 euro al metro al giorno per navigare con la barca a Ponza

Il comune di Ponza ha istaurato una tassa di 3 euro al giorno a metro lineare per le barche che arrivano sull’isola

Ponza
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Sono 3 euro a metro lineare per ogni giorno passato nelle acque di Ponza. La nuova tassa stabilita dal comunque dell’isola la pagano tutti, ma non tutti in forma uguale, ci sono degli sconti in base al tempo di permanenza.

Più giorni passi a Ponza meno paghi, si arriva a uno sconto del 40% per chi vi rimane più di 30 giorni. Questo significa che la classica barca da 12 metri paga 36 euro al giorno solo per solcare le acque dell’isola.

Il sindaco dell’isola, Franco Ambrosino, che ci tiene a sottolineare che la misura è stata presa dal consiglio comunale all’unanimità, dice che la tassa servirà a “garantire le risorse economiche necessarie per la salvaguardia di queste aree di assoluto pregio naturalistico, attraverso la realizzazione di una serie di servizi atti a preservarne la bellezza e a tutelarne la flora e la fauna” ma non fa cenno a quel saranno tali servizi.

Ad oggi il diportista a Ponza non gode di alcun servizio, l’Isola non ha porto e si può attraccare solo ad alcuni moli galleggianti.

In molti sono certi che la misura provocherà seri danni all’economia dell’isola. Il turismo ricco a Ponza è rappresentato quasi esclusivamente dalle barche.

Il Consorzio Porto Badino, il Consorzio ordinario porto Latina, il Consorzio Marina di Terracina, la Base nautica Flavio Gioia di Gaeta e il circolo nautico Marina di Nettuno, assistiti dall’avvocato Toni De Simone, hanno presentato ricorso al Tar contro la nuova tassa sostenendo che l’esempio di Capri e della Maddalena addotto dal Comune di Ponza è sbagliato.

In quelle isole il ticket è stato introdotto con modalità diverse e da enti che hanno il potere di fare una scelta del genere (alla Maddalena il ticket d’ingresso che, comunque, da diritto a dei servizi come le boe di ormeggio, è richiesto dall’ente Parco e non dal comune di La Maddalena), specificando che non avrebbe invece tale potere l’ente locale isolano.

Anche le società di charter che operano da Nettuno protestano. Il loro è già un lavoro difficile per via dell’assenza di un porto sull’isola, se poi i clienti devono pagare anche una tassa è facile che optino per altre destinazioni nonostante le bellezze dell’isola.

© Riproduzione riservata

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