martedì 16 dicembre 2025
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Ravenna: maxi sanzione da oltre 300.000 euro ad una ASD per noleggio abusivo di barche a vela

Maxi sanzione nel ravennate per noleggio abusivo di barche a vela: una ASD multata per oltre 300.000 euro.

ASD del ravennate multata per noleggio abusivo
ASD del ravennate multata per noleggio abusivo
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Una maxi sanzione di oltre 300.000 euro è stata comminata a una Associazione Sportiva Dilettantistica del ravennate per aver esercitato, senza le dovute autorizzazioni, un’attività di noleggio e locazione di barche a vela mascherata da iniziativa sportiva. Il caso riporta l’attenzione sulla corretta applicazione delle regole che disciplinano l’uso commerciale delle unità da diporto in Italia.

I controlli, svolti dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle attività di polizia economica e finanziaria con competenza sul mare, sono iniziati con una verifica in mare aperto. Nel corso delle operazioni è stato individuato un soggetto titolare di partita IVA, presidente e legale rappresentante di una ASD, che utilizzava due barche a vela non per finalità sportive o associative, ma per offrire servizi di noleggio a terzi.

Gli approfondimenti successivi hanno chiarito che l’attività non aveva carattere occasionale. Al contrario, si trattava di una vera e propria organizzazione commerciale, promossa anche attraverso siti web e portali specializzati nel settore del charter nautico.

A seguito delle verifiche documentali e operative, la Guardia di Finanza ha contestato 83 violazioni amministrative legate alla disciplina sul noleggio e sulla locazione nautica. L’importo complessivo delle sanzioni supera i 300.000 euro, una cifra che riflette sia la continuità dell’attività sia la natura commerciale non autorizzata dell’offerta.

La normativa italiana qualifica come commercio abusivo l’esercizio del noleggio di unità da diporto in assenza delle specifiche abilitazioni previste dal Codice della Nautica da Diporto. Una disciplina pensata per garantire sicurezza, trasparenza e concorrenza corretta nel settore.

Il caso di Ravenna evidenzia l’importanza di distinguere con chiarezza tra attività sportiva dilettantistica legittima e attività commerciale. Una distinzione cruciale in un comparto in cui il mare rappresenta non solo un patrimonio naturale, ma anche un rilevante motore economico.

L’utilizzo di imbarcazioni da diporto per finalità di noleggio comporta l’obbligo di rispettare procedure, registrazioni e autorizzazioni specifiche, spesso differenti da quelle previste per le associazioni sportive. Le criticità emergono quando strutture non abilitate iniziano a operare come veri operatori di charter, rivolgendosi direttamente al mercato.

I controlli della Guardia di Finanza rappresentano un richiamo per tutti gli operatori del settore, dai professionisti ai club, dalle scuole nautiche alle associazioni sportive, sull’importanza di muoversi all’interno di un quadro normativo chiaro e rispettato.

Il caso invita anche a una riflessione più ampia sull’evoluzione del mercato della nautica da diporto in Italia, un settore capace di offrire opportunità legate al turismo, allo sport e alla ricreazione, ma che richiede attenzione costante alle regole per evitare distorsioni della concorrenza e rischi per gli utenti.

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