
La regata non è solo una sfida sportiva, ma anche un viaggio nella storia del commercio marittimo, seguendo l’antica Rotta del Caffè. Quest’anno, la competizione si articola in quattro classi – dai trimarani Ultim ai monotipi oceanici IMOCA 60, dai catamarani Ocean Fifty ai Class40 – con percorsi differenziati pensati per un arrivo ravvicinato ai Caraibi.
La flotta italiana: un record storico
Tradizionalmente dominata dai francesi, la Transat Café L’Or 2025 segna una svolta importante: mai prima d’ora l’Italia aveva schierato otto skipper con ambizioni concrete in tutte le categorie.
Negli IMOCA 60, il tricolore è rappresentato da due protagonisti di rilievo:
Ambrogio Beccaria (Allagrande Mapei): vincitore dell’ultima Transat Jacques Vabre in Class40, debutta negli IMOCA con un co-skipper d’eccezione, Thomas Ruyant. Un duo che combina esperienza e determinazione, con l’obiettivo dichiarato del podio.
Francesca Clapcich (11th Hour Racing): l’olimpionica triestina, reduce da The Ocean Race, affronta la sua prima transatlantica in doppio con Will Harris. Per Clapcich, questa partecipazione rappresenta il primo passo verso la Vendée Globe 2028.
La battaglia nei Class40: dove il tricolore è più numeroso
La flotta dei Class40 è la più affollata e quella in cui l’Italia vanta il maggior numero di equipaggi. La competizione è altissima, ma i team italiani si presentano ben preparati:
- Luca Rosetti con Matteo Sericano su Maccaferri Futura: un equipaggio rodato e una barca veloce, pronti a spingere per un risultato importante.
- Andrea Fornaro con Alessandro Torresani: un duo esperto che punta sulla costanza e sulla solidità tecnica.
- Alberto Riva (co-skipper di Benoît Sineau) e Pietro Luciani (co-skipper di William Mathelin-Moreaux): due navigatori italiani che collaborano con skipper francesi di esperienza, segno della crescente integrazione della vela italiana nel circuito oceanico internazionale.
Il meteo di domani: una partenza subito impegnativa
Le previsioni per la partenza di domani annunciano venti sostenuti e mare agitato nel Canale della Manica e nel Golfo di Biscaglia. Gli equipaggi dovranno affrontare condizioni complesse fin dalle prime ore di navigazione, con particolare attenzione all’uscita dal porto e alla gestione delle vele.
Il conto alla rovescia è terminato: le vele sono issate, le provviste stivate. Domani, otto bandiere tricolori lasceranno Le Havre dirette verso la Martinica, pronte a scrivere una nuova pagina nella storia della vela oceanica italiana.
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