giovedì 6 novembre 2025
  aggiornamenti

Danni invisibili sotto lo scafo: quando l’urto colpisce il bulbo

Danni invisibili sotto lo scafo: quando l’urto colpisce il bulbo
Danni invisibili sotto lo scafo: quando l’urto colpisce il bulbo

Analisi dei danni che può subire il bulbo di una barca che va a scogli o s’insabbia violentemente.

NSS Group NSS Group NSS Group
PUBBLICITÀ

Andare a sbattere su di uno scoglio o insabbiarsi è un incidente sempre spiacevole, sia per comandanti professionisti sia per gli appassionati velisti. Ma è un incidente come un altro e non serve a nulla prenderla male.

Quel che bisogna fare, una volta accaduto, è verificare e individuare i danni sofferti dalla barca. L’urto contro il fondale o contro uno scoglio è sempre un’esperienza poco piacevole. Basta una disattenzione, un momento di superficialità o una circostanza fortuita che ci impedisce di vedere l’ostacolo, ed ecco che il guaio è fatto.

Stare lì ad arrabbiarsi per quello che è accaduto, è inutile. Ci sono altre cose da fare urgentemente.

La prima e la più importante è scendere sotto coperta per controllare che non ci siano vie d’acqua. Una via d’acqua si crea solo in caso di urto molto forte, o se la barca ha precedenti danni non conosciuti che hanno compromesso la struttura.

Controllato che tutto sia in ordine, una volta giunti a terra, se l’urto non è stato leggero, è bene mettere la barca a secco per un’ispezione approfondita.

L’alaggio e la prima ispezione

Se si spendono i soldi per l’alaggio, significa che si sospetta che ci possa essere qualche cosa di grave. Ispezionare la barca da soli sarebbe un errore, bisognerebbe affidare il controllo dello scafo a un esperto, possibilmente a un perito, che esegua un’ispezione completa.

In fase di alaggio, bisogna fare attenzione che il gruista non faccia poggiare la barca sul bulbo, come sarebbe naturale fare in casi normali.

Quando non si conoscono le condizioni del bulbo e dello scafo in corrispondenza dell’attacco, la barca deve poggiare sui tacchi, o, ancora meglio, rimanere in sospensione sulle fasce a pochi centimetri dai tacchi almeno sin tanto che il perito non avrà escluso danni nelle zone dove questi poggeranno.

La prima ispezione potrà essere visiva per cercare di comprendere la dinamica dell’incidente e il cammino che le forze derivanti dall’impatto hanno seguito, per essere in grado di determinare dove l’energia cinetica si è scaricata.

Una barca che ha perso il bulbo per sradicamento
Una barca che ha perso il bulbo per sradicamento

Il materiale del bulbo

Il piombo è un materiale morbido che ha la grande qualità di assorbire buona parte dell’energia derivante da un urto, deformandosi. Una forte ammaccatura sull’angolo inferiore del bulbo in corrispondenza al punto d’impatto è più rassicurante che una scalfittura nello stesso posto su di un bulbo in ghisa.

La presenza dell’ammaccatura indica che il bulbo ha assorbito totalmente o parzialmente l’urto scaricando sullo scafo solo una parte delle forze derivanti da questo.

La scalfittura del bulbo in ghisa, un materiale molto più duro, ci dice che il bulbo non ha assorbito il colpo e ha trasmesso l’energia d’urto direttamente allo scafo.

Effetto leva e danni strutturali

Classicamente l’urto avviene sullo spigolo prodiero del bulbo, spesso vicino all’estremità inferiore. In questo caso, la pinna di deriva sarà la leva. Questa sarà tanto più potente, quanto sarà più alto l’insieme deriva-bulbo.

Analizzando la zona di giunzione con lo scafo si nota che il punto di contatto poppiero tenda a deformarsi per la spinta verso lo scafo. Al contrario, il punto di giunzione prodiero tenda a distaccarsi dallo scafo.

Proprio questi due movimenti danneggiano lo scafo in maniera seria se l’escursione è marcata.

In pratica la porzione di scafo nei pressi della zona di giunzione segue i movimenti del bulbo facendo, mediamente, distaccare i madieri dal fondo e delaminando le zone maggiormente flesse della carena a prua e a poppa del bulbo.

Torsione laterale e delaminazione

Nel caso in cui lo scoglio non sia stato preso frontalmente, ma il bulbo vi abbia strusciato lateralmente, non si avrà l’effetto leva descritto sopra, ma una torsione laterale.

Questa è pericolosa tanto quanto il movimento provocato da un urto frontale. In questo caso le zone della barca che si danneggiano di più sono quelle laterali.

Il danno classico è la delaminazione dello stratificato. Un danno difficile da individuare e che, se trascurato, può dare diversi problemi nel tempo.

Nelle barche in sandwich, la delaminazione avviene nel punto in cui lo stratificato pieno intorno al bulbo si divide per accogliere il core del sandwich.

L’insaccamento

Un altro tipo d’incaglio è l’urto della parte inferiore del bulbo sul fondale. Può accadere alla foce di un fiume o all’uscita dal porto col mare in prua.

La barca cade nel cavo dell’onda e tocca il fondale o arriva su di una secca a filo di bulbo e la barca vi salta sopra più volte prima di fermarsi.

In questo caso il bulbo subirà una spinta verso l’alto e la zona di giunzione dello scafo dovrà sopportare una pressione enorme che normalmente spacca i madieri centrali.

Valutazione del danno

Le disastrose conseguenze sullo scafo di un urto contro uno scoglio. Questa barca ora andrà sbulbata e sottoposta a un profondo lavoro di ricostruzione
Le disastrose conseguenze sullo scafo di un urto contro uno scoglio. Questa barca ora andrà sbulbata e sottoposta a un profondo lavoro di ricostruzione

In tutti questi casi è bene far valutare i danni da una persona esperta. Per esperto non s’intende l’amico velista che ha avuto un’esperienza simile, ma un professionista che casi d’incaglio ne ha visti una quantità sufficiente a permettergli di fare delle valutazioni precise sui danni subìti e determinare gli interventi da mettere in opera.

Il perito chiamato a ispezionare una barca che ha avuto un incidente di questo tipo, effettuerà un’ispezione a vista sia esternamente, sia internamente e, a seconda del tipo di urto subito dalla barca, se necessario, procederà all’ispezione con gli ultrasuoni.

Questo tipo d’ispezione è indispensabile per trovare delaminazioni negli strati interni del laminato che non sono individuabili con un controllo tradizionale.

In caso di urto forte con conseguenti danni alle strutture, il perito chiederà di sbulbare la barca. Lo sbulbaggio è un’operazione costosa, ma in alcuni casi è l’unico modo per verificare l’estensione del danno e fare una riparazione sicura.

Una volta sbulbata la barca, sarà possibile indagare con gli ultrasuoni anche la parte dello scafo a contatto con il bulbo.

Quando il perito avrà ispezionato l’attacco bulbo-scafo e le strutture interne della barca, raccoglierà le risultanze della sua indagine diretta e quelle derivanti dall’ispezione con gli ultrasuoni e sarà in grado di determinare, con una certa precisione, l’entità del danno e stabilire come questo dovrà essere riparato.

L’esperienza del perito

“Ricordo di aver ispezionato anni fa, per una compagnia assicurativa, un Comet di 11 metri che aveva toccato il fondo scendendo nel cavo di un’onda in una zona di bassi fondali. Dopo lo sbulbaggio ci siamo resi conto che esisteva un danno ben più grave di quello derivante dall’incidente per il quale eravamo intervenuti.

Un danno imputabile a un incidente accaduto molto tempo prima. Non avendo effettuato, allora, la riparazione corretta, l’acqua, con il tempo, si era infiltrata nel laminato, facendolo marcire e rendendolo cedevole.

Quella barca, che prendeva regolarmente parte a delle regate, avrebbe potuto perdere il bulbo in ogni momento senza un motivo apparente.

Se l’armatore avesse, a suo tempo, fatto fare una perizia completa e sbulbato la barca, non avrebbe mai corso quel pericolo.”

Documentare tutto

Il danno da incaglio, nella maggior parte dei casi è riparabile e, se la riparazione è portata a termine a regola d’arte, la barca sarà più sicura di prima.

Tuttavia, l’incidente avrà delle ripercussioni sul valore commerciale della barca. Quando questa sarà messa in vendita, anche nel caso in cui l’armatore decida di non dichiarare il danno subito, un perito si renderà conto di quanto accaduto e, l’acquirente, se non gli sarà mostrata la documentazione necessaria per capire come la riparazione è avvenuta, non si limiterà a chiedere una diminuzione del prezzo della barca, ma si rifiuterà di acquistarla.

Per questo, sia la perizia, sia la riparazione, devono essere ampiamente documentate e accompagnate da numerose fotografie che testimonino le condizioni della barca prima della riparazione, le diverse fasi di questa e il risultato finale.

Questi documenti, insieme al parere del perito che vedrà la barca al momento della vendita, potranno tranquillizzare l’acquirente e limitare i danni.

Interventi sbagliati e rischi aggiuntivi

Ispezionando barche sinistrate capita spesso di trovare dei danni aggiuntivi a quelli dell’urto vero e proprio del bulbo. Sono i danni alla giunzione bulbo-scafo causati dai reiterati tentativi di trainare la barca fuori dagli scogli, o dal banco di sabbia, magari trainandola con un peschereccio o peggio con un rimorchiatore.

È necessario fare attenzione alle trazioni esercitate sullo scafo nel tentativo di rimuovere l’imbarcazione dal punto dell’incidente.

Una trazione sbagliata, effettuata da un mezzo potente come un peschereccio o un rimorchiatore, potrebbe causare danni superiori a quelli provocati dall’urto stesso.

Le operazioni per rimettere in stato di galleggiamento libero la barca, devono essere studiate con cura e si devono adattare a ogni singolo caso.

Qualora fosse possibile, sarebbe bene effettuare un’ispezione subacquea prima di procedere al tentativo di rimozione, per accertarsi delle condizioni dello scafo, della sua posizione e dell’eventuale presenza di ulteriori ostacoli.

Perdere il bulbo senza urto

I motivi principali perché una barca possa perdere il bulbo in assenza di un evento traumatico sono principalmente due: un problema di costruzione nelle strutture della barca o una cattiva manutenzione.

I primi sono più drammatici. L’armatore della barca è convinto di navigare su di una barca sicura, poi, improvvisamente, questa, senza dare alcun preavviso, perde il bulbo.

Spesso, con il bulbo, la barca perde un’ampia zona della parte centrale dello scafo intorno alla chiglia, il che rende la rende difficilmente riparabile.

Questi eventi sono molto rari sulle barche di grandi serie e si verificano quasi esclusivamente su barche da crociera regata in materiale composito realizzate da cantieri medio piccoli o piccoli.

La lavorazione di materiali compositi avanzati comporta tecniche e attrezzature sofisticate che non tutti i cantieri hanno a loro disposizione.

Un sottovuoto fatto male, una stratificazione poco accurata, un calcolo sbagliato, l’utilizzo di stuoie non adeguate, l’installazione di una chiglia più profonda di quanto previsto dal progetto, sono tutti motivi che possono portare alla perdita del bulbo per sradicamento.

Le forze che si esercitano su di una chiglia, specialmente in una barca da regata, sono enormi e queste si scaricano per intero sulle strutture dell’imbarcazione.

Manutenzione e prevenzione

Un altro motivo per cui una barca può perdere il bulbo è la cattiva manutenzione. Un danno non controllato, una delaminazione nascosta e non rilevata, possono portare all’indebolimento della struttura e alla conseguente perdita del bulbo per sradicamento con danni devastanti per l’imbarcazione.

La chiglia è una grande e pesante leva, questa agisce come un piede di porco che si insinua nelle parti deboli dello scafo.

Una zona dove una delaminazione lascia libero accesso alle infiltrazioni d’acqua, sottoposta al movimento continuo impostogli dalla chiglia in navigazione, a lungo andare determinerà il distacco dello stratificato tutt’intorno alla zona della chiglia con la conseguente perdita della chiglia.

Conclusioni

Per questi motivi, in caso di urto contro uno scoglio o di un forte colpo su di un banco di sabbia, è consigliabile chiedere un controllo da parte di un perito.

A volte risparmiare su di un alaggio o su di una riparazione, può avere conseguenze particolarmente costose e mettere in serio pericolo la vita di chi naviga sulla barca.

© Riproduzione riservata

   

SVN VIAGGI SVN VIAGGI SVN VIAGGI
ARTICOLI DI VIAGGI
SVN Magazine SVN Magazine SVN Magazine
SVN SOLOVELANET

GLI ARGOMENTI DEGLI ARTICOLI

Iscriviti alla nostra Newsletter

Per rimanere connesso con il mondo della vela e non perderti i nostri articoli, video e riviste, iscriviti alla nostra newsletter!

Iscriviti
43Parallelo 43Parallelo 43Parallelo
PUBBLICITÀ