venerdì 14 novembre 2025
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Alinghi risponde per le rime

Accusato da Bmw Oracle di non aver costruito le vele nel paese che lo rappresenta, il defender ha garantito che scafo, appendici e le stesse ali di tela sono state realizzate in Svizzera

Alinghi 5, la barca del defender
Alinghi 5, la barca del defender
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Ginevra – Non si è fatta attendere la risposta di Alinghi, il defender di Coppa America che ha risposto all’accusa lanciata ieri da Bmw Oracle per aver realizzato le vele con cui regatare a Valencia in un paese diverso da quello di appartenenza. Fatto che, stando al Deed of Gift, sarebbe passibile di sanzione da parte della Giuria Internazionale, il nuovo ente nominato dall’Isaf che si occuperà di far rispettare le regole nella prossima contesa per la storica brocca.
Il sindacato di Ernesto Bertarelli ha rispedito l’accusa al mittente, confermando che la barca, le appendici ed anche le vele di Alinghi 5 sono state costruite in Svizzera e non negli Stati Uniti come avevano supposto gli uomini di Larry Ellison. Inoltre Fred Meyer, vice commodoro della Societè Nautique de Geneve, non si è risparmiato dal fare una battuta polemica nei confronti dell’avversario d’oltreoceano per i continui ricorsi alla giustizia, sia legale che sportiva. “Dopo aver elimitato tutti gli altri challenger – ha detto – grazie alla sua strategia legale, il team di Larry Ellison sta cercando di fare lo stesso con noi, continuando nei suoi tentativi di vincere l’America’s Cup dentro le aule di giustizia invece che sull’acqua”. Grant Simmer, coordinatore dei progettisti di Alinghi, ha poi rincarato la dose. “Abbiamo paura – ha dichiarato – che questo sia un tentativo da parte di Bmw Oracle per evitare di incontrare Alinghi l’8 febbraio prossimo”.

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