Secondo uno studio di Michael Stocker e Tom Reuterdahl, dell'istituto di Lagunitas in California dedicato alla “Ricerca e conservazione dell'oceano”, 50 anni fa gli oceani erano molto più rumorosi di oggi, ma il rumore di allora aveva una fonte molto diversa.
All’epoca quello che creava un rumore assordante negli abissi erano i suoni emessi dai vari animali, come ad esempio le balene, all’epoca numerosissime. Questi venivano emessi sulle frequenze dei 18 hertz ed erano poco fastidiosi per gli altri animali.
Oggi il fondo degli oceani, ci racconta lo studio di Michael Stocker, è meno rumoroso, ma il suo rumore è più pericoloso.
Non sono più le balene e i delfini a fare “chiasso”, ma le eliche delle grandi navi, le piattaforme petrolifere, gli impianti di trasposto carburante, tutti rumori artificiali emessi su frequenze più alte che vanno a interferire nella vita degli animali.
Lo studio vuole accertare se questi rumori possono o meno interferire sulle comunicazioni di specie come balene e delfini.
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