Nel Nord Europa la navigazione fluviale è molto sviluppata. Esistono vere e proprie reti di canali artificiali, con incroci, semafori e tratti sopraelevati, che permettono a barche lunghe e strette di navigare per migliaia di chilometri. Ma anche sistemi così collaudati, a volte, possono andare in crisi.
Il 22 dicembre un tratto del canale di Llangollen, in Inghilterra, ha subito una grave rottura. Il fondo del canale ha ceduto e l’acqua si è riversata all’esterno, lasciando completamente a secco un tratto lungo circa 1,5 chilometri.
La scena è apparsa surreale: le barche si sono ritrovate improvvisamente adagiate nel fango, mentre una di esse è rimasta in bilico sul bordo del cedimento che si era creato.
Fortunatamente nessuno si è fatto male. I turisti che stavano navigando sul canale, a bordo delle imbarcazioni coinvolte, avevano avvertito rumori anomali e, insospettiti, avevano abbandonato le barche poco prima del crollo.
La situazione ha richiesto l’intervento immediato del personale della Canal & River Trust, l’ente che gestisce la rete di canali e chiuse nel Regno Unito. Le prime operazioni si sono concentrate sulla messa in sicurezza dell’area e sull’assistenza alle persone coinvolte, compresi eventuali animali domestici.
Già nella giornata successiva alla rottura, sono state realizzate dighe temporanee per deviare il corso del canale e consentire il ripristino parziale della navigazione. Grazie a questi interventi, il canale è stato nuovamente riempito d’acqua e, entro la fine della giornata, alcune delle barche coinvolte hanno potuto riprendere la navigazione.
Per il completo ripristino del canale saranno necessarie ancora alcune settimane di lavoro. Una volta conclusi gli interventi, però, sarà difficile immaginare che proprio in quel punto il canale, per un tratto, sia letteralmente scomparso.
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