
Carissima Presidentessa del Parco di La Maddalena, dottoressa Rosaria Giudice, ho letto che sarebbe sua intenzione introdurre una deroga al decreto Clini-Passera del 2012, quello che vieta alle navi da crociera sopra le 500 tonnellate di stazza lorda di entrare nei parchi naturali.
Devo ammettere che, leggendo dell’ipotesi di autorizzare l’ingresso delle navi da crociera, sono letteralmente saltato dalla sedia.
Parliamo della stessa Presidente che ha tenuto fuori le barche da diporto dal Parco per due anni, impedendo loro di ormeggiare alle boe durante la notte, perché – e ancora oggi faccio fatica a comprenderne la ratio – la loro presenza notturna avrebbe danneggiato il Parco.
Una posizione che, alla luce dell’ipotesi di apertura alle navi da crociera, appare oggi quantomeno contraddittoria.
Certo, da quanto si legge, l’intenzione sarebbe quella di porre dei “paletti”: accesso consentito solo alle navi fino ai 220 metri di lunghezza, vale a dire circa il 70% della flotta crocieristica mondiale.
Niente sbarchi diffusi, ma solo sull’isola madre, La Maddalena. Un dettaglio che fa pensare che a spingere verso questa scelta, francamente difficile da comprendere, possa essere stato qualche assessore del Comune di La Maddalena.
Il punto più interessante, però, arriva alla fine: le navi – così riportano i giornali sardi – non dovrebbero emettere CO₂.
A questo punto la domanda è inevitabile: come si immagina sia possibile che una nave da crociera, che consuma circa 7 tonnellate l’ora di gasolio tutt’altro che profumato, non emetta CO₂?
Viene poi da chiedersi se i ministri Corrado Clini e Corrado Passera, autori del decreto a cui si vorrebbe derogare, abbiano scritto il loro provvedimento tirando numeri a caso.
Altrimenti è difficile capire come si possa pensare di passare da un limite di 500 tonnellate di stazza lorda alle 50.000–60.000 tonnellate di una nave da crociera lunga 220 metri.
Anche una deroga, di solito, dovrebbe mantenere un minimo di coerenza con i limiti di partenza.
Personalmente gli ambientalisti che dicono no a tutto danno fastidio, ma in questo caso è difficile non rilevare una soluzione più coerente.
Autorizzare le barche a vela a dare fonda dove non c’è posidonia – e quindi dove non si arreca alcun danno – e continuare invece a vietare l’ingresso alle navi da crociera sarebbe una scelta che il Parco, probabilmente, apprezzerebbe.
Se invece, al posto della meravigliosa acqua cristallina delle Piscine, nel cuore dell’Arcipelago di La Maddalena, si dovrà ammirare il fumo che esce dal comignolo di una nave da crociera alta undici piani, il rischio è che il ricordo lasciato da questa scelta sia tutt’altro che lusinghiero.
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