Il consorzio italiano ha superato ieri nella finalissima il favoritissimo Emirates New Zealand con il punteggio secco di 2-0, dopo aver eliminato sabato in semifinale Team Origin. La domenica di Francesco Bruni e compagni è stata praticamente perfetta. Grandissima intesa in pozzetto, scelte tattiche azzeccate e una forte motivazione sono stati gli ingredienti del successo. Nella prima prova, Azzurra ha staccato la barca kiwi di ventisei secondi, dopo aver indovinato una buona partenza e affrontato al meglio le insidie del campo di regata, in cui i venti leggeri e spesso instabili hanno creato più di un grattacapo ai tattici. Nella regata successiva, Bruni è riuscito a conquistare la destra del campo di regata durante le fasi di partenza, ha incrociato davanti al team neozelandese in prossimità della prima boa e ha gestito il vantaggio per tutto il corso della prova, chiusa con diciassette secondi di vantaggio sugli avversari.
Nella giornata di sabato, invece, a far la differenza nel duello decisivo contro Team Origin, è stata la grande compattezza dell’equipaggio, unita alla perfetta applicazione della regola del match race da parte di Tommaso Chieffi. Nel primo lato, infatti, le barche si sono sfidate in un estenuante duello di virate, concluso a favore degli italiani che hanno doppiato in vantaggio la prima boa. In seguito, è stato il tattico carrarese a chiudere tutte le porte di fronte alle vane speranze di rimonta avversarie.
Inglesi, che non sono riusciti a salire neanche sull’ultimo gradino del podio, dopo essere stati sconfitti nella finale per il terzo posto dai russi di Synergy.
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