martedì 16 dicembre 2025
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Naufragio del Bayesian: le ipotesi dei servizi segreti e cosa dicono i fatti accertati

Il Giornale d’Italia rilancia l’ipotesi di un intervento di Comsubin e MI6 sul relitto del Bayesian. Ma ad oggi non esistono conferme ufficiali su attentati o sabotaggi.

Il relitto del Bayesian dopo che è stato recuperato dal fondo della baia di Porticello in sicilia
Il relitto del Bayesian dopo che è stato recuperato dal fondo della baia di Porticello in sicilia
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Il Giornale d’Italia è tornato a occuparsi del naufragio dello yacht Bayesian, affondato il 19 agosto 2024 a Porticello, proponendo una ricostruzione che si discosta in modo netto dalle spiegazioni tecniche finora emerse.

Secondo il quotidiano, alcune anticipazioni già pubblicate nei mesi scorsi troverebbero ora conferma: il Comsubin, reparto d’élite della Marina Militare italiana, insieme agli 007 britannici dell’MI6, avrebbe operato sul relitto già il giorno successivo all’affondamento.

Le presunte operazioni sul relitto e il materiale di Mike Lynch

Sempre secondo Il Giornale d’Italia, durante questa operazione sarebbero state prelevate casseforti, computer, hard disk e memorie esterne appartenenti a Mike Lynch, l’imprenditore britannico morto nel naufragio insieme alla figlia e ad altre cinque persone.

Il materiale, scrive il quotidiano, sarebbe stato portato via rapidamente e analizzato dai servizi segreti prima che iniziasse formalmente qualsiasi attività di recupero sotto il controllo dell’autorità giudiziaria.

L’articolo attribuisce queste informazioni a fonti vicine all’ambiente militare e lascia intendere che il coinvolgimento di strutture di intelligence sarebbe legato alla natura “sensibile” dei dati contenuti nei dispositivi di Lynch.

La narrazione si spinge oltre, suggerendo che l’intera vicenda del Bayesian potrebbe non essere riconducibile a un semplice incidente marittimo.

Nel testo pubblicato da Il Giornale d’Italia riaffiora infatti l’ipotesi che l’affondamento non sia stato causato esclusivamente da condizioni meteorologiche estreme o da criticità tecniche dell’imbarcazione, insieme a possibili errori dell’equipaggio, ma possa essere collegato a un atto deliberato riconducibile a dinamiche di intelligence internazionale.

Un’ipotesi che, allo stato attuale, non trova riscontro in alcuna comunicazione ufficiale delle autorità italiane o britanniche.

Un precedente che pesa sulla credibilità della ricostruzione

A rendere necessaria una particolare cautela nella lettura di queste affermazioni c’è anche un precedente significativo.

Nell’ottobre 2025, lo stesso Giornale d’Italia aveva pubblicato un articolo in cui sosteneva che un proprio giornalista avrebbe appreso da un inquirente che la Procura stava indagando sulla moglie di Mike Lynch.

Secondo quella ricostruzione, la donna sarebbe stata ritenuta complice e addirittura amante del comandante del Bayesian, arrivando a ipotizzare che il comandante e la moglie di Lynch, con la presunta collaborazione dell’MI6, avessero provocato intenzionalmente l’incidente.

Anche in quel caso si trattava di accuse di estrema gravità, mai confermate da atti ufficiali, comunicati della Procura o sviluppi giudiziari noti, e rimaste prive di riscontri verificabili.

Le perplessità sulla narrazione del quotidiano

Alla luce di questo contesto, le più recenti affermazioni di Il Giornale d’Italia sollevano più di una perplessità.

In particolare:

– Non esistono conferme ufficiali del fatto che Comsubin e MI6 abbiano operato sul relitto il giorno dopo l’affondamento per prelevare materiale informatico.
– Non risultano pubblici atti giudiziari che attestino sequestri di casseforti o dispositivi elettronici in quelle modalità.
– Le indagini tecniche e giudiziarie finora note si sono concentrate su dinamiche meteo-marine eccezionali, sull’ancoraggio e sulla gestione della barca, non su ipotesi di sabotaggio o attentati.
– La ripetuta evocazione di servizi segreti e complotti, senza elementi documentali, rischia di confondere il piano dei fatti accertati con quello delle supposizioni.

Cosa è accertato oggi sul naufragio del Bayesian

Ad oggi le uniche informazioni confermate da fonti ufficiali sono che James Cutfield (comandante), Tim Parker Eaton (ufficiale di macchina) e Matthew Griffith (marinaio) risultano sotto inchiesta.

Secondo i periti, per quanto emerso finora, al momento del ritrovamento i portelloni del Bayesian erano chiusi, ma non è possibile affermare con certezza che lo fossero anche durante la burrasca.

Non esistono al momento altre informazioni ufficiali provenienti dalla Procura. Ogni ulteriore ricostruzione deve quindi essere considerata una speculazione, più o meno suggestiva, ma tale fino a quando non sarà supportata da atti ufficiali o riscontri documentali.

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