
Il modo di relazionarsi alle barche sta cambiando velocemente: i prezzi aumentano e il numero di persone disposte a spendere certe cifre cala.
Questo porta gli operatori a ingegnarsi per creare nuove formule di acquisto che permettano ai loro clienti di avere la barca per il tempo desiderato, senza dover pagare anche per i periodi in cui non la si utilizza.
Una di queste formule è stata sviluppata da 43° Parallelo e si chiama Smart Boat Owner.
43° Parallelo è un concessionario storico di Jeanneau (vela) e ora anche dei catamarani Excess, ed è tra le aziende con la migliore reputazione in Toscana.
Siamo andati a incontrare Dario Zana, socio fondatore di 43° Parallelo insieme a Maria Grazia Zuliani, per chiedergli di cosa si tratta.
Che cos'è lo Smart Boat Owner?
SVN – Dario, voi state proponendo lo Smart Boat Owner, un nuovo modo di comprare la barca. Ce lo puoi illustrare?
D.Z. – Certo. È un progetto su cui lavoriamo da tempo e in cui crediamo molto: si chiama, come hai detto tu, Smart Boat Owner.
In sintesi, si tratta di un sistema di condivisione della proprietà.
La barca viene venduta in sei quote, o meglio, secondo la normativa italiana, si dividono i 24 carati che costituiscono la proprietà in sei pacchetti da 4 carati ciascuno.
Ogni pacchetto corrisponde a un sesto della proprietà.
Sei armatori quindi condividono uso e costi della barca.
SVN – Quindi parliamo di vera proprietà condivisa, non di noleggio?
D.Z. – Esattamente. Chi acquista entra in possesso di una quota reale della barca e può rivenderla in qualsiasi momento.
E noi di 43° Parallelo ci occupiamo della gestione completa e della manutenzione, che è un punto fondamentale.
Al momento la base operativa è Scarlino, ma abbiamo già in programma di espandere il modello anche in altre località del Mediterraneo, dove stiamo avviando lo stesso progetto.
SVN – E quanto tempo può utilizzare la barca ogni armatore?
D.Z. – Otto settimane all’anno.
È un periodo equilibrato che permette a tutti i proprietari di godere della barca nei vari momenti della stagione.
SVN – Su quali barche avete lanciato questo sistema?
D.Z. – Per ora siamo partiti con tre modelli: un catamarano Excess 11, un Sun Odyssey 410 in versione tre cabine e due bagni, e un Sun Odyssey 350 versione due cabine.
Barche ideali per la crociera familiare e tenute ad alti livelli di manutenzione.
Quanto costa una quota?
SVN – E se io volessi acquistare una quota dell’Excess 11, che è una barca che mi piace particolarmente, quanto dovrei spendere?
D.Z. – Per una quota dell’Excess 11 siamo intorno ai 94.500 euro IVA inclusa,
per il Sun Odyssey 410 il costo è di 66.000 euro
e per il Sun Odyssey 350 il costo quota è di 44.300 euro.
Costi condivisi e barca sempre pronta
SVN – Una cifra decisamente più accessibile rispetto al costo totale della barca. E poi, immagino, anche i costi di manutenzione sono condivisi.
D.Z. – Esatto. Ogni quota ha costi di gestione molto più bassi rispetto a una barca di proprietà esclusiva.
E soprattutto, il livello di manutenzione è elevatissimo: la barca è sempre pronta, perfetta, con assistenza continua.
L’armatore arriva e trova tutto funzionante, senza il classico stress del “non funziona l’autoclave” o “il frigo è rotto”.
SVN – Questo perché la manutenzione è un vostro compito, i proprietari non devono occuparsene?
D.Z. – Esattamente, i proprietari si godono la barca e basta.
Considera che noi siamo da anni specializzati nel service e ci occupiamo della manutenzione di numerose imbarcazioni.
Abbiamo molto lavoro proprio perché gli armatori non vogliono dedicare alla barca più tempo di quello necessario per navigare e andare in vacanza,
e sono disposti a spendere per avere qualcuno che pensi in tutto e per tutto alla barca al loro posto.
Siamo quindi strutturati e abbiamo l’esperienza necessaria per svolgere un compito del genere.
E dopo sei anni?
SVN – E alla fine del ciclo di utilizzo?
D.Z. – Abbiamo fatto una proiezione: dopo sei anni, che è il periodo standard previsto,
il costo totale sostenuto è equivalente a quello che si spenderebbe per noleggiare una barca simile per due settimane all’anno.
Solo che qui parliamo di barche armatoriali, curate, non di charter soggette a usura elevata.
È una cosa una barca da charter dove le persone entrano, consumano il tempo a loro disposizione e vanno via sapendo che non risaliranno mai su quella barca,
e una cosa è che la barca in quota a parte è tua e che da lì a qualche settimana tornerai ad usarla.
Le attenzioni che gli dedichi sono diverse.
SVN – Grazie mille, D.Z., molto chiaro e interessante.
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