
Un’ampia indagine condotta dal 2021 al 2024 dall’Ifremer, l’Istituto francese di ricerca marina, ha rivelato la presenza diffusa di sostanze chimiche lungo tutte le coste della Francia, comprese quelle d’oltremare.
Lo studio, chiamato Emergent’Sea, ha analizzato campioni d’acqua e molluschi in circa trenta siti costieri, alla ricerca di un centinaio di composti tra pesticidi, residui di farmaci e biocidi. I risultati mostrano che 15 sostanze sono presenti ovunque, mentre il 75% dei composti analizzati è stato rilevato almeno una volta.
Tra i più ricorrenti figurano l’erbicida atrazina, vietato in Francia da oltre vent’anni ma ancora rintracciabile, e residui di farmaci comuni come paracetamolo e ansiolitici. Le quantità riscontrate sono molto basse, ma gli scienziati avvertono che gli effetti combinati delle diverse sostanze chimiche sull’ambiente marino restano poco conosciuti.
Gli esperti chiedono ora di ampliare il monitoraggio e aggiornare la normativa, che oggi non copre tutti i composti emergenti, inclusi i PFAS, per comprendere meglio i rischi per gli ecosistemi e la salute umana.
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