
I catamarani a motore si dividono in modelli di derivazione motoristica e velica. Velocità, spazi, volumi e filosofia di navigazione a confronto.
Di tipi di catamarani ce ne sono molti: da altura, sportivi, da crociera pura, tutti a vela. Sarebbe però sbagliato pensare che per i catamarani a motore il discorso sia diverso. Anche i cat a motore, infatti, si dividono in due grandi famiglie: quelli di derivazione motoristica e quelli di derivazione velica.

I catamarani di derivazione motoristica
I catamarani che derivano dai concetti propri delle barche a motore presentano scafi più ravvicinati, una scelta che dovrebbe consentire una migliore capacità di virata e una maggiore efficacia nel cavalcare l’onda. Fino a oggi, tuttavia, questo tipo di barche ha evidenziato diversi problemi legati alla dinamica del flusso dell’acqua tra i due scafi. Problemi riscontrati nei grandi catamarani.

I catamarani di derivazione velica
I catamarani di derivazione velica utilizzano lo stesso scafo dei rispettivi modelli a vela. In alcuni casi le code vengono allungate per garantire una maggiore portanza e compensare il peso più elevato dei motori posizionati a poppa.
Le differenze tra le due tipologie sono nette. I cat di derivazione velica puntano su velocità di crociera comprese tra i 14 e i 16 nodi, mentre quelli di derivazione motoristica devono raggiungere i 18-20 nodi di crociera e i 25-30 nodi di velocità massima. Questa maggiore velocità viene però pagata in termini di spazio e volume: i cat di derivazione motoristica risultano infatti decisamente più piccoli rispetto ai primi.
Un esempio chiarisce bene il concetto. Il BGM 75 di BluGame, gruppo Sanlorenzo, misura 22,75 x 8,15 metri, mentre il Lagoon 78 arriva a 23,80 x 11 metri. Ben 2,5 metri di larghezza in più a favore del Lagoon che, tradotti in metri quadrati, significano circa 50 metri quadrati di spazio aggiuntivo in coperta e qualche decina di metri quadrati nel ponte cabine.

Due filosofie diverse di catamarano
Si tratta quindi di due modi diversi di vivere il mare e di interpretare il concetto di catamarano. Il catamarano di derivazione motoristica, coerentemente con i valori del mondo delle barche a motore, punta sulla velocità. Il catamarano di derivazione velica, invece, replica i valori propri della vela: godimento del mare, grandi spazi e volumi, massimo comfort e costi di esercizio contenuti.
Nessun vincitore, solo modi diversi di navigare
Non ci sono vinti né vincitori, non è una guerra: sono semplicemente due modi diversi di intendere la barca. Il cat di derivazione motoristica tende a offrire ciò che offre una barca a motore, con un po’ di comodità in più. Quello di derivazione velica, invece, cerca — e riesce — a dare le stesse sensazioni di un catamarano a vela: grande comfort, elevata stabilità ed economia di esercizio, con in più una maggiore velocità e una conduzione semplificata, perché priva di tutto ciò che riguarda le vele, pur mantenendo la stessa distribuzione delle cabine e degli spazi comuni.

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