
Una stanza d’albergo in Costa Azzurra, in alcuni periodi dell’anno o in concomitanza con eventi importanti, può costare facilmente tra i 400 e i 1.000 euro a notte, e molto di più per gli hotel di lusso. Una cabina su uno yacht a motore di 15 metri, ormeggiato in uno dei porti di Cannes, può invece costare tra i 200 e i 300 euro a notte. La differenza è notevole. Inoltre, il porto è in pieno centro città, da cui si raggiungono a piedi, in meno di due minuti, la zona dei negozi e della vita notturna. Non è difficile capire perché, nel giro di due anni, si sia passati da 30 a oltre 100 imbarcazioni disponibili per l’affitto breve stanziale, con una previsione di raddoppio ogni anno, per almeno altri due anni.
Il fenomeno ha subito suscitato la protesta degli operatori su due fronti: da una parte, le società di charter, che vorrebbero l’esclusiva dell’affitto stanziale; dall’altra, gli albergatori e i proprietari di appartamenti per affitti brevi, che vedono in questa tendenza una minaccia seria alla loro attività.
Per capire meglio questo nuovo movimento di mercato, abbiamo intervistato Jean Lefebvre, proprietario di un Oceanis 50 con 4 cabine.
Intervista a Jean Lefebvre, armatore in Costa Azzurra
SVN – Jean, dove tieni la tua barca?
J.L. – Questo non te lo dico. Sai che barca è, ma dove si trova no, non voglio litigare con tutto il porto.
SVN – Hai scelto una formula particolare per la tua barca.
J.L. – Non si può chiamare noleggio. La barca non può muoversi: ho rimosso una parte essenziale del motore, quindi non è possibile metterla in moto. Io affitto la cabina, o l’intera barca, a chi deve soggiornare in città.
SVN – Hai molti clienti?
J.L. – È una cosa nuovissima e non è facile far circolare l’informazione, ma sì, i clienti iniziano ad arrivare. L’anno scorso ho fatto 80 notti, quest’anno dovrei superare le 140.
SVN – Che prezzi proponi?
J.L. – La mia barca non è nuova, quindi i prezzi devono essere bassi. Chiedo 90 euro a cabina, a notte.
SVN – E quante notti resta in media un cliente?
J.L. – Varia molto. C’è chi resta una sola notte e chi anche quattro. In media credo siamo intorno alle tre notti per cliente.
SVN – Non dev’essere facile ospitare persone che non sono mai state in barca.
J.L. – Oltre la metà dei clienti sa perfettamente come funziona una barca. Hanno già noleggiato, fatto corsi di vela, alcuni hanno una barca propria. In ogni caso, hanno già avuto a che fare con il mondo nautico. Per gli altri è un po’ più difficile, perché bisogna spiegare come usare il bagno, ma mi sono attrezzato con un video tutorial: se il cliente dichiara di non sapere come funziona una barca, gli mando il link e guarda tutto ciò che serve sapere.
SVN – Fanno danni?
J.L. – Raramente. La settimana scorsa una coppia ha avuto una violenta lite a bordo e ha rotto uno sportellino degli stipetti in dinette. L’ho riparato in un paio d’ore, ora non si vede più nulla. No, non ci sono molti danni. La maggior parte delle persone viene, dorme, si fa una doccia, al massimo si prepara la colazione e va via.
SVN – Ti capita di avere più ospiti contemporaneamente che non si conoscono?
J.L. – Sì, mi è capitato. Sono arrivato ad avere tre cabine occupate nella stessa notte. Se sono velisti, non c’è problema; per chi non va in barca, la situazione può essere un po’ più ostica. Ma considerando che nella città in Costa Azzurra dove ho la mia barca una camera d’albergo difficilmente costa meno di 350 euro, se non vuoi stare a venti chilometri dal centro, tanta gente si adatta. Dorme per 90 euro – che se si è in due, significa 45 euro a persona.
SVN – So che ci sono delle proteste.
J.L. – Sì, alcuni operatori dicono che non paghiamo le tasse e facciamo concorrenza sleale. A Saint-Laurent-du-Var, il Comune ha introdotto una tassa per chi affitta la barca in questo modo. Sostengono che gli affitti brevi siano calati del 20%, ma è una stupidaggine. Oggi ci sono circa 100 barche che fanno questa attività in tutta la Costa Azzurra. Quante notti vuoi che facciamo, 2.000 l’anno? Più di così non si fa. E poi, loro affittano appartamenti a 300–400 euro a notte e anche di più; noi, invece, tra gli 80 e i 300 euro a notte per una barca nuova di lusso. Chi viene da noi non affitterebbe mai un appartamento né andrebbe in albergo. I nostri clienti sono per il 70% giovani, che ci cercano perché non hanno 300 euro a notte da spendere.
SVN – E la questione delle tasse?
J.L. – Voi italiani a volte siete davvero ingenui. Pensate che l’arte di arrangiarsi sia una vostra esclusiva, ma non vi accorgete che spesso chi vi sta intorno è molto più bravo di voi. Solo che non lo dice.
Una tendenza che in Italia tarda ad arrivare
Per quanto abbiamo potuto verificare, in Italia la pratica dell’affitto stanziale di cabine su barche a vela non sembra ancora essersi diffusa, se non in qualche caso isolato tra Venezia e Napoli. Probabilmente il problema, da noi, è che i marina inseriti in città turisticamente ambite sono pochi. L’idea però esiste, e non è escluso che presto possa nascere qualche app capace di mettere in contatto armatori e clienti.
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