
Il celebre cantiere statunitense Catalina Yachts ha interrotto la produzione di barche a vela, lasciando nell’incertezza lavoratori, concessionari e clienti. La notizia, trapelata inizialmente negli Stati Uniti attraverso la newsletter specializzata Loose Cannon, è stata confermata da diverse fonti del settore: nello stabilimento di Largo, in Florida, le attività sono state sospese e parte dei dipendenti sarebbe stata licenziata.
Il nuovo proprietario del marchio, subentrato da poco agli eredi del fondatore, avrebbe anche ricevuto un ordine di sfratto dallo stabilimento, mentre secondo alcune testimonianze interne sarebbero stati interrotti anche i pagamenti delle assicurazioni sanitarie ai dipendenti e gli stipendi. Una situazione complessa che fa pensare a una crisi finanziaria profonda, non a una semplice “pausa produttiva” come inizialmente comunicato.
Fondata nel 1969 da Frank Butler, Catalina Yachts è stata per oltre mezzo secolo uno dei pilastri della nautica da diporto americana. I suoi modelli, pensati per la crociera e la semplicità d’uso, hanno popolato i porti di tutto il mondo: il Catalina 22 e il Catalina 30 sono tra le barche a vela più diffuse negli Stati Uniti.
In Italia il marchio è poco conosciuto, ma per dimensioni e longevità Catalina è paragonabile, nel contesto americano, a nomi come Beneteau o Jeanneau in Europa. Si stima che il cantiere abbia prodotto oltre 80.000 imbarcazioni, un record nel settore.
Dopo la morte del fondatore nel 2020, l’azienda è passata di mano e ha avviato un processo di riorganizzazione. Tuttavia, secondo quanto riportano più fonti statunitensi, le difficoltà si sarebbero aggravate negli ultimi mesi: ritardi nei pagamenti, problemi di gestione e un contenzioso con il proprietario dell’immobile che ospita lo stabilimento di produzione.
Catalina ha dichiarato ufficialmente che lo stop serve a “ristrutturare e modernizzare l’organizzazione”, ma molti osservatori ritengono che la sospensione sia piuttosto il sintomo di una crisi economica e gestionale.
Il caso Catalina segue di poche settimane le notizie di difficoltà anche per altri marchi americani, come Tartan Yachts, a conferma di un momento di tensione per alcuni costruttori storici del mercato statunitense.
Per la nautica internazionale la vicenda evidenzia l’importanza di una gestione solida, trasparente e sostenibile. Non basta costruire buone barche: servono equilibrio finanziario, una rete efficiente e continuità industriale, cosa che in Europa, dopo lo tsunami della crisi finanziaria del 2008, molti cantieri hanno ormai consolidato.
Catalina Yachts è stata per decenni un simbolo della vela da crociera americana. Oggi il suo futuro appare incerto, ma il suo caso rappresenta un campanello d’allarme che tutta l’industria nautica dovrebbe ascoltare.
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