
Coppa America a Bagnoli: una corsa contro il tempo
Per ospitare la Coppa America nel 2026, Napoli punta tutto su Bagnoli, una delle aree più degradate della città. La competizione costringe ad accelerare la bonifica e la riqualificazione di una zona che, secondo i progetti dell’ex sindaco Jervolino, sarebbe dovuta diventare “il giardino di Napoli”.
La colmata a mare: tra passato industriale e futuro sostenibile
Il cuore del progetto è la “colmata a mare”, un'enorme piattaforma artificiale di 195.000 metri quadrati costruita negli anni Sessanta con rifiuti industriali. Per anni si era pensato di rimuoverla completamente, ma oggi il piano prevede la rimozione solo del 20% e la sigillatura del resto. Su questa superficie sorgerà il villaggio della Coppa America.
Per rispettare la nuova scadenza del 2026, sarà necessario accelerare drasticamente i lavori, inclusa l’installazione di pontili galleggianti, ritenuti semplici e veloci da posare.
Trasporti: la metropolitana come chiave di accesso
La riqualificazione del sistema di trasporto è essenziale. L’obiettivo è completare il collegamento della metropolitana fino all’aeroporto di Capodichino, permettendo di arrivare a Bagnoli tramite la linea 6. Attualmente, questa linea è attiva solo fino alle 15:00, ma dovrà essere pienamente operativa entro giugno 2026.
Il ruolo del sindaco-commissario
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, potrebbe essere nominato commissario straordinario per l’organizzazione dell’evento, oltre a esserlo già per la bonifica. Questa doppia carica renderebbe possibile snellire le procedure e garantire maggiore controllo e velocità nei lavori.
Bagnoli cambierà volto
La presenza della Coppa America rappresenta un’opportunità storica per trasformare Bagnoli. Sebbene inizialmente l’evento si svolgerà in una zona ancora in via di risanamento, la previsione è che il quartiere cambierà identità, attirando investimenti e alzando il valore degli immobili. I segnali del cambiamento sono già visibili, con un aumento della domanda e dei prezzi delle case.
© Riproduzione riservata