
Silvano Botti è scomparso il 30 luglio a 78 anni, proprio il giorno del suo compleanno. Figura di riferimento per la nautica da diporto in Italia e in Francia, è stato per oltre quarant’anni un protagonista discreto ma determinante del settore, capace di unire visione imprenditoriale, competenza tecnica e passione autentica per il mare.
Nato professionalmente nel mondo della vela, Botti ha fondato nel 1984 la società Settemari, con la quale ha costruito una carriera che lo ha visto diventare uno dei principali concessionari nautici del Mediterraneo. È stato importatore di marchi importanti come Dufour e, più recentemente, Beneteau, svolgendo un ruolo chiave nello sviluppo del mercato delle barche a vela in Italia e nella vicina Costa Azzurra.
Il rapporto con Dufour e l’arrivo in Beneteau
Con Dufour ha collaborato per oltre dieci anni, a partire dal 2010, chiamato direttamente dal CEO Salvatore Serio. In quegli anni non si è limitato a vendere barche: partecipava attivamente alle riunioni di sviluppo dei nuovi modelli, segnalava criticità costruttive, suggeriva miglioramenti, interpretando il ruolo del concessionario non solo come venditore ma come interlocutore qualificato tra il cantiere e l’armatore finale.
Quando la proprietà di Dufour cambiò e la nuova direzione intraprese scelte che non condivideva, Botti decise di interrompere il rapporto, preferendo abbandonare un marchio che aveva contribuito a far crescere, piuttosto che scendere a compromessi con valori che non gli appartenevano. Passò così a Beneteau, che lo accolse con entusiasmo, e anche lì proseguì il proprio lavoro con la stessa passione e coerenza.
Chi ha conosciuto Silvano Botti lo descrive come un uomo schivo, riservato, ma diretto. Poche parole, ma sempre pesate. Aveva un modo asciutto e deciso di affrontare i problemi, che nascondeva però una profonda cultura nautica e un rispetto sincero per chi lavora in mare e per chi, il mare, lo sceglie come stile di vita.
Negli ultimi anni aveva lasciato la gestione diretta della sua azienda al socio Enrico Podestà, pur restando una figura di riferimento all’interno della struttura. Continuava a seguire le dinamiche del settore, con l’occhio esperto di chi conosce a fondo le barche, i cantieri e il mercato.
Con la sua scomparsa, il mondo della nautica perde una voce autorevole e indipendente, un imprenditore che ha saputo costruire senza ostentare, che ha lavorato lontano dai riflettori ma con una coerenza che oggi appare sempre più rara. Un uomo del mare, che ha scelto di restare fedele alla rotta tracciata, anche quando non era la più comoda.
Silvano Botti mancherà a molti: ai clienti, ai colleghi, agli amici e a chi, anche solo per un tratto, ha condiviso con lui il viaggio.
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