
Dopo anni di crescita il gruppo Fountaine Pajot che possiede i marchi Dufour Yacht per i monoscafi e Fountaine Pajot per i catamarani, registra un calo dell’8,2%, ma resta uno dei cantieri più dinamici al mondo, con otto nuovi modelli in arrivo.
Il gruppo chiude l’esercizio al 31 agosto 2025 con un fatturato consolidato di 323,2 milioni di euro, in flessione dell’8,2% rispetto ai 352,1 milioni del 2024. Una battuta d’arresto contenuta, che non mette in discussione la solidità del gruppo francese, il cui giro d’affari è comunque cresciuto del 47% negli ultimi tre anni.

L’azienda con sede a La Rochelle continua infatti a mantenere una posizione di rilievo nel mercato globale della nautica, con l’87% delle vendite generate all’estero. L’Europa resta il principale bacino commerciale (42%), seguita dal Nord America (21%) e da altre aree di esportazione (16%), mentre la Francia rappresenta il 13% del fatturato totale.
Il 2024 ha visto il successo commerciale di modelli come i catamarani Aura 51 e Samana 59, e i monoscafi Dufour 41 e Dufour 44, esempi dell’equilibrio tra comfort, prestazioni e sostenibilità su cui il gruppo ha costruito la propria reputazione.
Nonostante il rallentamento del mercato, Fountaine Pajot mantiene un ritmo produttivo impressionante. In vista del cinquantesimo anniversario del 2026, il cantiere ha avviato un vasto piano di rinnovamento della gamma, con otto nuovi modelli in dodici mesi: sei catamarani e due monoscafi.
Tra questi figurano i nuovi FP41 e FP44, presentati a Cannes 2025, e i futuri FP48 e FP55, già candidati ai premi “Cruising World Boat of the Year” e “SAIL Best Boats 2026”.
Nel segmento yachting, arriveranno anche l’FP70S e l’FPY 110S, derivati dal Thira 80, mentre nel settore motore prende forma VEYA Yachts, marchio nato in collaborazione con Couach e dedicato ai catamarani a motore, il cui primo modello, il VEYA 53, è atteso nel 2026.
Sotto il marchio Dufour, i nuovi Dufour 48 e Dufour 54 consolidano la gamma dei monoscafi da crociera.
L’aggressiva espansione industriale del gruppo, se da un lato conferma la sua vitalità, dall’altro mette in evidenza alcune fragilità interne. In particolare, emergono criticità nella gestione della rete commerciale italiana, uno dei mercati chiave per il gruppo, dove una direzione forse poco coerente ha generato squilibri tra i concessionari.
Un altro punto sensibile è il servizio di assistenza post-vendita, oggi quasi interamente affidato ai rivenditori, con una copertura non sempre uniforme sul territorio. In un mercato in cui il supporto al cliente è sempre più determinante, questo rappresenta un aspetto su cui il gruppo dovrà intervenire per mantenere la propria reputazione di eccellenza.
La transizione verso l’elettrico, con il programma Smart Electric e oltre cinquanta unità già in navigazione, segna invece un punto di forza indiscusso. Fountaine Pajot dimostra di voler anticipare l’evoluzione del settore, integrando soluzioni a basso impatto ambientale e investendo in formazione e innovazione.
Con quasi cinquant’anni di esperienza, il gruppo affronta il futuro con la consapevolezza che la crescita non può prescindere da una struttura organizzativa solida. Il 2024 è stato un anno di assestamento, ma anche la prova della capacità del cantiere di restare competitivo in un mercato che cambia, confermandosi tra i protagonisti della nautica mondiale.
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