
A frenare Coville sono state prima le calme equatoriali, insidiose come non mai quest'anno (Banque Populaire e gli Imoca della Barcelona World Race ne sanno qualcosa), ma soprattutto l'anticiclone di Sant'Elena, ben marcato in mezzo all'Atlantico, che non ha permesso allo skipper transalpino di tenere una rotta vicina a quella ortodromica. La grande differenza tra la prestazione di Joyon e quella di Coville sta proprio qui. Il recordman francese nel 2008 riuscì a tagliare l'Atlantico del sud in maniera esemplare, mentre Thomas è stato costretto a girare al largo dell'anticiclone, e presumibilmente il distacco su Joyon è destinato ad aumentare nelle prossime ore.
Pensare a una rimonta è difficile. Non impossibile. Fondamentali saranno i treni dei quaranta ruggenti da agganciare per tenersi a una distanza accettabile dal record di Joyon, che incontrò le difficoltà più grandi durante la risalita dell'Atlantico dopo aver doppiato Capo Horn. La partita è ancora lunga. Coville, purtroppo, per ora ha perso la prima mano.
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