
È stato recuperato il secondo corpo dei quattro diportisti dispersi da domenica 29 giugno nel Golfo di Taranto. Il ritrovamento è avvenuto nelle acque al largo di Policoro, a circa undici miglia dalla costa lucana, nello stesso tratto dove due giorni prima era stato rinvenuto il cadavere di Claudio Donnaloia, uno dei quattro amici partiti in barca da Taranto per un’escursione domenicale.
Il corpo è stato avvistato poco prima delle 20.00 del 3 luglio da uno dei mezzi della Guardia Costiera impegnati nelle operazioni di ricerca, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Taranto. La notizia è stata confermata dal comandante Rosario Meo, presente in quel momento alle celebrazioni per l’anniversario della fondazione del Corpo presso il Castello Aragonese. L’identità della vittima non è ancora stata ufficialmente resa nota e spetterà ora ai familiari effettuare il riconoscimento.
Ricerche ancora in corso per i dispersi
Le ricerche continuano per localizzare anche gli altri due dispersi. Fin dalle prime ore successive alla segnalazione di scomparsa, è stato attivato un dispositivo di soccorso con motovedette della Guardia Costiera, elicotteri, droni, sommozzatori e mezzi aerei della Guardia di Finanza, impegnati giorno e notte lungo la costa ionica tra Puglia e Basilicata.
Un’escursione finita in tragedia
L’imbarcazione a bordo della quale si trovavano i quattro amici era una piccola barca da diporto, partita da Taranto nella mattinata di domenica. Alcune segnalazioni meteo indicavano condizioni di mare instabile, ma i dettagli precisi sulle cause del naufragio non sono ancora stati diffusi. L’ipotesi più accreditata è che l’imbarcazione sia stata sorpresa da un peggioramento improvviso delle condizioni meteo-marine.
Sicurezza in mare: un tema sempre attuale
Tragedie simili richiamano l’attenzione sull’importanza della sicurezza in mare, soprattutto per le uscite su unità di piccole dimensioni. Verificare le previsioni meteo, dotarsi di dispositivi di sicurezza adeguati e comunicare il proprio piano di navigazione sono accorgimenti fondamentali. Anche un’escursione breve può diventare pericolosa in pochi minuti se le condizioni cambiano rapidamente.
Nel frattempo, i soccorritori continuano a monitorare l’area con ogni mezzo disponibile, nella speranza di ritrovare al più presto anche gli altri due dispersi e fare piena luce sull’accaduto.
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