
Inoltre, se nella notte le velocità medie della flotta erano scese, causando una leggera compressione, con la luce del giorno, le zone di vento leggero si sono alternate a violenti temporali, spesso circoscritti a una zona limitate con raffiche improvvise. Una situazione che ha costretto i team alla massima attenzione e a reazioni pronte e veloci.
Lo skipper di Abu Dhabi, Ian Walzer, ha raccontato di aver dovuto deviare di non meno di 60 gradi dalla rotta per una raffica a 38 nodi. "E’ un vero test per l’equipaggio, che deve ridurre vela il più velocemente possibile e resistere finché il temporale non passa. Poi si deve correre per ridare vela quando il vento cala di nuovo dietro alla nuvola. Durante il giorno non è tanto male perché si riescono a vedere le nuvole, ma di notte tutto prende una dimensione completamente diversa.” Avvantaggiarsi della situazione dipende molto anche dalla fortuna e lo skipper britannico conferma che il suo navigatore Jules Salter tiene sotto controllo costantemente il radar perché “Una sola nuvola potrebbe far perdere o guadagnare qualche decina di miglia.”
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