Un romanzo scorrevole, capace di catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine. Il libro è un continuo riportare alla luce tasselli di un mito, fino ad arrivare al tramonto, quando il capitano si macchiò di crudeli efferatezze, trasformandosi in un assassino. E’ un racconto che avvince, specialmente se si conosce quel tratto di costa ligure che va da Portovenere a Monterosso, dove si trova l’isola del Tino. Finale macabro tra pece e un posto in prima fila per dare l’ultimo saluto al corsaro, al capitano do Tin.
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