29 luglio 1945. L’incrociatore americano Indianapolis, comandato da McVay, aveva appena eseguito una missione segreta nell’arcipelago delle Marianne: la consegna dell’atomica. Ma lungo la rotta per le Filippine viene colpito da un sommergibile giapponese. Ancora due miglia di navigazione e l’Indy scomparirà in dodici minuti lasciando sopra di sé, tra scatole di munizioni e nafta bollente, il dramma di più di novecento uomini urlanti che per cinque interminabili giorni lotteranno contro lo sfinimento e gli squali.
Il comandante McVay sarà accusato di essere l’unico responsabile dell’affondamento e verrà trascinato davanti la corte marziale. Nel 2001 la Marina degli Stati Uniti chiude la pratica e proscioglie MacVay, ma troppo tardi, il comandante era ormai morto suicida nel ‘68.
Doug Staton mette in luce, tra storia e dramma, lo straordinario coraggio e l’onore di questo personaggio. Un libro entusiamante dove lo stile romanzesco si mescola ad arte alla cronaca, lasciando spazio anche a forti riflessioni morali.
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