Un excursus antropologico di una categoria di marinai a parte, che potremmo chiamare i "vorrei ma non posso” o come suggerisce Aprile i “velisti da tavolo”. “Un appassionato tardivo” come lo chiama l’autore, che possiede una barca, un manuale e sa tutto e di più sulla teoria ma...con un piccolo particolare: difficilmente molla gli ormeggi per prendere il largo (e non è poco). Legge tutto: riviste, portolani, manuali, e ha le iniziali della barca sull’accappatoio. Sa a memoria tutta la cronaca dell’ultima traversata del mondo contromano, ma non ha mai navigato se non sottocosta.
Ma dopotutto la barca è per pochi e “la percentuale di quelli che se ne servono davvero per spostarsi da qui a lì, via mare, è costituita da una minoranza di eccentrici”.
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