“Prima notarono delle ossa - ossa umane - sparse sui traversini e le tavole di legno, come se la scialuppa fosse la tana in alto mare di un feroce animale antropofago. Poi videro i due uomini. (...) Stavano succhiando il midollo delle ossa dei compagni morti”. E’ uno dei momenti più drammatici della terribile odissea dei superstiti dell’affondamento della “Essex”, baleniera che, nel novembre 1820, naufragò per colpa di un capodoglio al largo delle isole Galapagos.
Rimani sempre connesso con SVN solovelanet, iscriviti alla nostra newsletter