Dagli antichi egizi alle navi vichinghe, dal Medio Evo ai vascelli francesi e inglesi dell’Ottocento, le polene hanno segnato la storia della marineria. Donne, guerrieri, dèi, mostri e animali, i soggetti più rappresentati: figure reali o immaginarie che si pensava proteggessero la nave, costituendo con essa una sola entità.
È proprio a tali figure che Giancarlo Costa dedica Polene, nel tentativo di esprimere, all’interno di un unico volume, “il fascino primitivo” che emanano. L’autore le definisce “forme di artigianato” che esistono “da quando l’uomo ha cominciato ad andar per acqua sopra un’imbarcazione”. La sua ammirazione per tali “oggetti d’arte popolare” deriva dalla percezione della loro “magia”, che cattura pure coloro per i quali il mare e le navi non hanno alcun interesse.
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