Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, e il Comandante Umberto Cagni raccontano in questo diario di bordo le vicissitudini della nave “Stella Polare”, che partì dalla Norvegia e arrivò alle estreme latitudini del Polo Nord.
Siamo nel 1899 e il Duca Luigi Amedeo decise di intraprendere una spedizione a dir poco ardua basandosi sulle esperienze di esploratori che si erano avventurati prima di lui. Insieme al Comandante Cagni, si apprestò a partire alla volta del Circolo Polare Artico con diciannove membri dell’equipaggio composto sia da italiani che da norvegesi, strumentazioni, attrezzature e cani utili per le slitte. Il libro contiene anche delle schede in cui sono elencate, in modo dettagliato, le razioni di cibo per l’equipaggio e per i cani. Unico ostacolo, il freddo che costò al Duca l’amputazione di due falangi delle dita delle mani, impedendogli così di accompagnare il comandante Cagni alla latitudine estrema mai raggiunta dall’uomo: 86°31’N. Mare in burrasca, iceberg, assenza di forme di vita e disagi fisici, furono i principali nemici di questa spedizione.
Anche se il Polo non fu conquistato, con i pochi mezzi a disposizione e tanto coraggio, il 25 Aprile 1900 il Comandante, due guide e un marinaio, entrarono nella storia solcando le acque dell’Artico a una latitudine dove il termometro indica solitamente i -49°. Un’avventura dalla quale traspare il gusto della sfida e il desiderio di spingersi oltre le proprie paure.
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