mercoledì 13 agosto 2025
  aggiornamenti

Bayesian: terminate le prove di galleggiabilità ma il mistero del naufragio resta

Prove completate sul Bayesian: nessuna falla, portelloni chiusi. Il mistero dell’affondamento improvviso resta senza risposte chiare.

Lo scafo del Bayesian è completamente fuori dall'acqua
Lo scafo del Bayesian è completamente fuori dall'acqua
SVN SUPPORT SVN SUPPORT SVN SUPPORT
PUBBLICITÀ

Questa mattina si sono concluse le prove di galleggiabilità del relitto del Bayesian, che venerdì era stato riportato in superficie dalla Hebo Lift 10, la nave-gru arrivata da Rotterdam insieme alla sorella minore Hebo Lift 2. Un'operazione di recupero tutt’altro che semplice, molto più complessa di quanto il pubblico possa immaginare.

Prove di galleggiabilità: nessuna falla rilevata

Bayesian
Prove di galleggiabilità: nessuna falla rilevata

Le prove sono state richieste dai periti e dalla Procura per verificare l’assenza di falle. La nave è stata sollevata e rimmersa più volte, in una sorta di danza funebre che ha confermato ciò che i sommozzatori dei Vigili del Fuoco avevano già segnalato: non ci sono falle e i portelloni sono chiusi, come noto sin dai primi giorni del naufragio.

Ma se non sono stati i portelloni — che anche se completamente aperti non sarebbero stati sufficienti ad affondare la nave così rapidamente — e se non c’è stata una falla, cosa ha provocato l’affondamento del Bayesian in pochi minuti?

L’evento meteorologico non basta a spiegare il naufragio

Un downburst? Una tromba d’aria? Una tempesta violenta? Non ci sono evidenze concrete di fenomeni di questo tipo. L’unico dato certo è quanto dichiarato da Karsten Borner, comandante del Sir Robert Baden Powell, nave olandese di 42 metri ancorata a poche decine di metri dal Bayesian. Secondo il suo anemometro, la raffica massima registrata quella notte è stata di 41 nodi.

Un vento intenso, ma coerente con le immagini delle telecamere di sorveglianza e certamente non sufficiente ad affondare una nave da oltre 500 tonnellate.

Problemi tecnici o errori umani?

L’attenzione si concentra ora su possibili problemi tecnici della barca. Secondo alcune ipotesi, lo sbandamento oltre il cosiddetto angolo di non ritorno di 63° potrebbe aver avuto un ruolo cruciale. Tuttavia, molti progettisti sostengono che ciò non sia sufficiente a provocare un affondamento in così poco tempo.

Esperti di grandi yacht hanno spiegato a SVN che per far affondare una nave come il Bayesian, sarebbe necessario imbarcare tra 800 e 900 metri cubi d’acqua: l’equivalente di 3 o 4 appartamenti da 90 mq con soffitto alto 3 metri completamente pieni d’acqua. Dato che non sono state trovate falle, risulta difficile comprendere come ciò possa essere accaduto in pochi minuti.

Le risposte arriveranno a breve?

Per ora, la verità resta lontana. Il MAIB (Marine Accident Investigation Branch), ente britannico incaricato di indagare sui naufragi, ha pubblicato un report molto criticato in cui attribuisce la responsabilità al cantiere. Tuttavia, il documento non presenta prove concrete, ma solo ipotesi.

Forse, la strategia migliore resta quella di attendere. Se nei prossimi mesi i membri dell’equipaggio, oggi inquisiti, resteranno sotto indagine, ciò potrebbe indicare un possibile errore umano. Al contrario, se verranno prosciolti, l’attenzione si sposterà su altre ipotesi, come un danno strutturale.

Se venisse ipotizzato un difetto strutturale, l’attenzione ricadrebbe sul costruttore. Ma dopo quasi vent’anni di vita e molte burrasche affrontate in rada, dimostrare un errore di progettazione o costruzione sarà molto difficile.

Alla fine, è probabile che la verità risieda in una catena di eventi apparentemente indipendenti che hanno interagito in modo sfortunato, portando alla tragedia. Dipanare il mistero del Bayesian non sarà semplice.

© Riproduzione riservata

SVN VIAGGI SVN VIAGGI SVN VIAGGI
ARTICOLI DI VIAGGI
NSS Group NSS Group NSS Group
PUBBLICITÀ