Il vento di grecale, ingrossa il mare e questo si avventa sul relitto portando con se tutto ciò che non è saldamente fermato allo scafo. Le onde, nelle ultime ore hanno mosso la nave di 7,5 centimetri e i sensori posti dalla Protezione Civile, continuano a rilevare altri spostamenti. Il pericolo del disastro ambientale si fa sempre più concreto.
Le previsioni meteo danno brutto tempo sino a sabato e la domanda è: ce la farà il Concordia a resistere al mare per tutto questo tempo?
Se, il moto ondoso, dovesse riuscire a strappare lo scafo al suo precario equilibrio, la tragedia ecologica si andrebbe a sommare a quella umana delle 32 vittime dell' “inchino” del comandante Schettino.
L’inabissamento della nave comporterebbe, con grande probabilità, la rottura di molti dei 23 serbatoi che contengono 2.400 tonnellate di gasolio pesante, con il conseguente, disastroso, inquinamento di uno dei tratti di mare più belli delle nostre coste, senza considerare che, poco più a nord dell’isola del Giglio, c’è il santuario dei cetacei.
Meeting annullato
A causa delle cattive condizioni meteo, l’elicottero che doveva portare il commissario Gabrielli sull’isola, per un incontro con la popolazione del Giglio, non è potuto decollare e, di conseguenza, la riunione è stata spostata a data da definirsi. Nei giorni scorsi, nell’isola si era costituito un comitato di cittadini che chiedono maggiori informazioni e rassicurazioni, sia sulla possibilità di bonificare il relitto, sia sui tempi di recupero e spostamento di questo.
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