sabato 15 marzo 2025
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Ritrovati i 198 fusti della nave Venezia

Persi durante una burrasca i fusti altamente tossici sono stati ritrovati a 436 metri di profondità

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Livorno - Sono stati ritrovati al largo della Gorgona nell’arcipelago toscano, i 198 fusti persi in mare dalla nave Venezia il 17 dicembre scorso. Nei fusti, caduti in mare con i rimorchi che li contenevano, ci sono catalizzatori esausti a base di nichel e molibdeno; questi erano stati prelevati dalla raffineria di Priolo, provincia di Siracusa, ed erano destinati al porto di Genova: servivano per la desolforazione del petrolio e sono considerati altamente tossici.
L’Agenzia per l’ambiente toscano (Arpat) attraverso una serie di prove di laboratorio, ha stabilito l’alta solubilità in acqua del catalizzatore contenuto nei fusti. In caso di rottura dei contenitori, che in questo momento sono sottoposti, a quella profondità, a una pressione di 44 atmosfere, si teme una contaminazione a catena della catena alimentare
della fauna ittica della zona.
A giorni inizieranno le operazioni di recupero del materiale per mezzo di due robot subacquei, i Rov. Il problema maggiore, ha dichiarato la Capitaneria di Porto, è che, i bidoni sono fuoriusciti dai semirimorchi che li contenevano e, ora, sono sparsi su di una superficie di circa 20 miglia, un'area enorme da controllare con i robot.

La nave Venezia della Grimaldi lines, era salpata da Catania il 17 dicembre scorso nonostante le pessime previsioni meteo. All’altezza di Livorno aveva trovato un mare particolarmente agitato con onde molto alte che hanno provocato la caduta in mare dei due semirimorchi contenenti i fusti. Questo allarme ambientale si va ad aggiungere a quello già in corso collegato alla nave Concordia della Costa Crociera.


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