
Grant Stanley Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand e figura di punta nella Coppa America, con la sua esperienza è una delle voci più autorevoli nel mondo della vela.
Dalton ha recentemente lanciato un messaggio chiaro: «Non credete ai giornali». Un avvertimento che, pur senza specificarlo, si rivolge soprattutto alla stampa generalista, spesso poco informata in ambito nautico.
I grandi quotidiani, salvo rare eccezioni come Fabio Pozzo de La Stampa, difficilmente hanno giornalisti con reali competenze sulla vela. Eppure si cimentano comunque nella scrittura di articoli, spesso aiutandosi con strumenti di intelligenza artificiale, finendo per produrre contenuti imprecisi o fuorvianti.
Il caso Bayesian: un esempio lampante
Basta guardare il caso dello yacht Bayesian per capire quanto possa essere distorta la narrazione. Le testate generaliste, e soprattutto le trasmissioni televisive, cavalcano l’onda del sensazionalismo.
Si è parlato di un “uomo che correva nel corridoio prima dell’affondamento” come se fosse un mistero. In realtà, si trattava probabilmente di un membro dell’equipaggio impegnato in un controllo. Nessun giallo, solo una normale procedura in condizioni di emergenza. E come questa, molte altre sono le notizie costruite ad arte solo per attirare l’attenzione del pubblico.
A chi dare retta quando si parla di vela
Grant Dalton ha ragione: quando si parla di Coppa America o di grandi eventi velici, è importante affidarsi a fonti competenti. I giornali specializzati in vela conoscono a fondo il settore e offrono una narrazione tecnica e accurata. Al contrario, i quotidiani generalisti rischiano di disinformare, a meno che non coinvolgano esperti del settore.
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