giovedì 14 agosto 2025
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Mistero a Portisco: muore a 21 anni a bordo di uno yacht, indagini in corso

Giovanni Marchionni, 21 anni, trovato morto su uno yacht a Portisco. Ipotesi esalazioni, aperta un’inchiesta per omicidio colposo.

Giovanni Marchionni, 21 anni, trovato morto su uno yacht a Portisco
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Un’intera comunità, quella di Bacoli, è sotto shock per la morte di Giovanni Marchionni, 21 anni, trovato senza vita a bordo di uno yacht ormeggiato nella Marina di Portisco, in Costa Smeralda. Il giovane, grande appassionato di mare e fresco di patente nautica, sarebbe deceduto a causa delle esalazioni provenienti dal wc chimico o da un impianto dell’imbarcazione. L’ipotesi resta la più accreditata, ma la vicenda è ancora avvolta nel mistero.

Le ultime ore a bordo e la ricostruzione preliminare

La tragedia si è consumata nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 agosto. Marchionni si trovava a bordo di una barca di proprietà di una nota imprenditrice campana. Secondo i familiari, assistiti dagli avvocati Maurizio Capozzo e Gabriele Satta, il ragazzo non era lì per una vacanza, ma per lavorare come skipper. Una versione in contrasto con quella dei proprietari dell’imbarcazione, che lo avrebbero indicato come ospite.

Il giovane avrebbe passato la serata di giovedì in compagnia di una ragazza, che in seguito si sarebbe allontanata lamentando un “cattivo odore” a bordo. Poco dopo, Giovanni sarebbe rimasto da solo, probabilmente per sorvegliare la barca mentre gli altri rientravano più tardi. È in quella stretta cabina di prua, la cabina del marinaio, che secondo la ricostruzione preliminare il 21enne avrebbe trovato la morte, forse a causa dell’inalazione di gas tossici.

Il corpo è stato scoperto la mattina seguente e il medico legale intervenuto ha escluso segni di violenza, stimando il decesso alcune ore prima del ritrovamento. Gli uomini della Polizia di Olbia, insieme alla Capitaneria di porto e ai Vigili del Fuoco con il nucleo batteriologico, hanno immediatamente messo sotto sequestro lo yacht.

Indagini in corso e il cordoglio di Bacoli

La Procura di Tempio Pausania, con la pm Milena Aucone, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Mercoledì 13 agosto, nell’obitorio di Sassari, il medico legale Francesco Serra eseguirà l’autopsia, passaggio decisivo per stabilire la causa esatta della morte e per verificare eventuali responsabilità. Gli avvocati della famiglia chiedono chiarezza anche sulla posizione lavorativa del giovane e sulle circostanze che lo hanno lasciato solo a bordo per tutta la notte.

Intanto, a Bacoli, il dolore è diventato un abbraccio collettivo. Domenica 10 agosto, nel porto di Baia, centinaia di barche hanno suonato le sirene all’unisono in segno di cordoglio e per chiedere verità. Un gesto condiviso anche dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione, che ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali:

«È un dolore fortissimo che ha travolto l’intera comunità. Giovanni era un ragazzo solare, un sognatore che amava il mare. Bacoli si fermerà per l’ultimo saluto».

In attesa dei risultati dell’autopsia, restano aperti due fronti d’indagine: capire se le esalazioni siano state davvero la causa del decesso e accertare se Giovanni fosse a Portisco per un lavoro regolare o meno. La sua famiglia, intanto, chiede una sola cosa: la verità.

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